Respingiamo al mittente le infondate e assurde accuse di “sessismo”, “violenza”, “razzismo” rivolte contro i manifesti affissi anche a Chiavari, in provincia di Genova, contro l’ideologia gender nelle scuole e per la libertà educativa della famiglia. La richiesta di censura giunta al Sindaco Messuti da parte della vicepresidente del gruppo Pd alla Camera Valentina Ghio, delle Consigliere regionali del Pd Katia Piccardo e Carola Baruzzo e dal capogruppo di Avs in Consiglio Regionale Selena Candia, insieme ad attivisti di Rete Lenford e di Liguria Rainbow, è semplicemente scandalosa. Bene ha fatto il sindaco Federico Messuti a ribadire l’assoluta legittimità dei nostri manifesti, che non verranno rimossi perché inoffensivi e tutelati dal diritto di espressione sancito dall’articolo 21 della Costituzione italiana. Confermiamo dunque che le affissioni resteranno e continueranno nei prossimi giorni e settimane nelle principali città liguri e italiane.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, sui manifesti dell’associazione inerenti la Campagna “Mio Figlio No. Scuole libere dal gender”, che recano i messaggi “Oggi a scuola un attivista Lgbt ha spiegato come cambiare sesso - Giulio, 13 anni”/“Oggi a scuola ci hanno letto una favola in cui la principessa era un uomo - Anna, 8 anni”/“La mia scuola ha permesso anche ai maschi di usare i bagni delle femmine - Matilde, 16 anni”, con i volti di bambini e adolescenti con uno zaino sulle spalle.