02/08/2018

In America 22 donne morte per la RU486 (dati ufficiali)

Almeno 22 donne in America sono morte e altre migliaia hanno avuto gravi complicazioni per l’aborto con RU486, secondo le linee guida aggiornate della Food and Drug Administration (FDA). La FDA ha aggiornato la sua relazione sul mifepristone (commercialmente noto come Mifeprex o Mifegyne), il primo stadio di un aborto chimico, cioè la sostanza che blocca il progesterone necessario per nutrire il bambino nel grembo, dopo aver ricevuto «segnalazioni di gravi eventi avversi nelle donne» che l’hanno preso.

Sepsi, shock e suicidio… Il sito web ufficiale riporta: «Al 31 dicembre 2017, ci sono stati segnalazioni di 22 decessi di donne associate a Mifeprex da quando il prodotto è stato approvato nel settembre 2000, inclusi due casi di gravidanza extrauterina con esito mortale; e diversi casi di grave infezione sistemica (chiamata anche sepsi), compresi alcuni che potevano essere fatali». Un rapporto più dettagliato elenca gli “eventi avversi” che si sono verificati tra le donne che hanno assunto la prima dose di RU486 per abortire. Le donne sono morte per una serie di cause, tra cui emorragia, gravidanza ectopica, sindrome da shock tossico, insufficienza epatica, sepsi, e finanche suicidio.

Oltre alle donne che sono morte, altre migliaia hanno sofferto gravi complicazioni dall’assunzione del farmaco. Tra il 2000 e il 2012, ci sono stati 2740 casi segnalati di un evento avverso di qualsiasi natura (una media di 228 all’anno). Negli ultimi cinque anni, ce ne sono stati 1445 (una media di 289 all’anno). Ciò include 273 ricoveri ospedalieri, 182 casi di emorragia per cui sono state necessarie trasfusioni, e 103 infezioni. Dal momento che non tutte le donne che presentano complicazioni in seguito all’assunzione della RU486 tornano in clinica o riferiscono gli effetti ai servizi di emergenza, i numeri reali saranno probabilmente più alti.

Negli Stati Uniti, come anche in Italia, la lobby dell’aborto sta spingendo per più un facile accesso alla RU486. I radicali nostrani addirittura chiedono che venga approvata per uso domestico, come sta già accadendo nel Regno Unito, con la Scozia e il Galles che hanno autorizzato l’assunzione a domicilio della seconda dose di RU486 (quella che provoca l’espulsione del bambino morto).

Vincenzo Gubitosi

Fonte: SPUC

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.