17/04/2023

Il viaggio del Papa in Ungheria e quelle assonanze contro il gender

La scorsa settimana, nel corso di un’udienza nella Sala Clementina a dirigenti e personale della compagnia di bandiera italiana, papa Francesco ha voluto confermare il suo viaggio apostolico a Budapest: «fra due settimane, a Dio piacendo», ha detto.

Una visita che poteva apparire non così scontata dopo il recente ricovero al Policlinico Gemelli e che, se davvero si concretizzerà, getterà nuova luce su alcune assonanze tra il pontificato di Papa Francesco (e le posizioni della Chiesa) e le politiche in favore della famiglia, della libertà educativa e dei bambini del governo locale ungherese.

Sembrano infatti coincidere, e non poco, i discorsi del Pontefice con quelli di Viktor Orban, primo ministro ungherese. «Dovere degli adulti è di proteggere i bambini con ogni mezzo. Non ci importa il fatto che il mondo sia impazzito. Le mode ripugnanti care a certa gente non ci interessano. E neppure le giustificazioni con cui Bruxelles tenta di difendere e spiega l’inspiegabile. […] Ed è qui che si devono ritrovare le norme più severe di protezione dell’infanzia. Esistono già disposizioni giuridiche in tal senso, quelle che mancano saranno adottate, ma anche il governo più determinato non può farcela da solo. Avremo bisogno di tutti: madri e padri, nonni, insegnanti e educatori. Perché la propaganda gender non è solo una schiocchezza bonaria, non è un simpatico chiacchiericcio arcobaleno, ma il pericolo più grave che minaccia i nostri bambini. Noi vogliamo che i nostri bambini siano lasciati tranquilli; il troppo è troppo. L’ideologia gender non ha niente, assolutamente niente da cercare in Ungheria, ancor meno nelle nostre scuole» erano state la parole proprio di Viktor Orban lo scorso febbraio, durante il suo discorso sulla stato della Nazione.

Nella discussione «sul togliere il genere alle cose […] entra in gioco oggi una cosa molto pericolosa, che è l’ideologia gender, la quale, tra tutte le colonizzazioni ideologiche che si stanno diffondendo, è a mio giudizio la peggiore. Perché ti depotenzia le differenze e ti conduce a far sì che non ci siano differenze, quando invece è la contrapposizione delle differenze che ti fa progredire. L’ideologia gender è nefasta. Non sono nefaste le persone coinvolte in questa ideologia, ma l’ideologia stessa che semplifica, rende tutto omogeneo, toglie le differenze» le parole, invece, di Papa Francesco in un’intervista rilasciata al sito argentino Perfil.

Un’assonanza di temi, dunque, che potrà essere ribadito - per il bene della libertà educativa e dei bambini - nel prossimo viaggio.

 

Fonte: RossoPorpora

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