03/12/2021 di Luca Volontè

Il Giappone, in pieno inverno demografico, apre alle pillole abortive

La compagnia farmaceutica ‘Linepharma International’ ha detto di voler chiedere l'approvazione della prima pillola abortiva in Giappone (paese con una natalità sotto lo zero) entro il mese prossimo, secondo quanto riportato dal ‘Japan Times’.

La Linepharma ha ricevuto la sua licenza farmaceutica in Giappone a luglio scorso e ha condotto prove sull'uso di due farmaci - mifepristone e misoprostolo - per uccidere i bambini concepiti dall'inizio della gravidanza. Queste prove sono state considerate "di successo" in quanto hanno raggiunto il loro obiettivo, che era quello di interrompere le gravidanze ponendo fine alla vita degli esseri umani nell'utero. Linepharma crede che la pillola abortiva, che usa gli stessi principi attivi di quella in commercio nei paesi occidentali, sarà approvata in Giappone entro un anno.

L'aborto è legale in Giappone fino alle 22 settimane, come spiega ‘Japan Truly’, ma solo attraverso l’intervento chirurgico. Dopo le 22 settimane è permesso se la vita della madre è considerata in pericolo. Ad oggi, inoltre, il consenso del padre del bambino è necessario perché una donna possa abortire, a meno che non si possa provare che il padre è scomparso o deceduto o che la gravidanza sia il risultato di uno stupro.

Tuttavia, sempre secondo lo stesso ‘Japan Truly’, la struttura sanitaria che provvede all'aborto non verifica quasi mai chi è il padre, ma semplicemente accetta il modulo di consenso che la donna fornisce. Ci sono circa 300mila aborti in Giappone ogni anno, proprio in un periodo storico in cui il paese è uno degli ultimi per tasso di natalità e si assesta all’1,34 figli nati per donna, mentre quello di invecchiamento vedrà il Giappone avere una popolazione del 40% over 65 anni entro il prossimo 2060.

Linepharma sostiene che uccidere con successo esseri umani innocenti nei loro primi stadi di sviluppo usando la pillola abortiva è una vittoria, ma la stessa Linepharma nasconde che la pillola abortiva è quattro volte più pericolosa per le donne dell'aborto chirurgico del primo trimestre e comporta rischi di aborto incompleto, infezioni, emorragie e morte.

Uno studio del 2015, inoltre, ha trovato che tra gli aborti esaminati il tasso di complicazioni era del 5,2% per le donne che hanno preso la pillola abortiva rispetto all'1,3% per gli aborti chirurgici del primo trimestre. Quando, invece, sono stati esaminati gli aborti risultati in "complicazioni maggiori", i ricercatori hanno scoperto che le complicazioni gravi si sono verificate per la pillola abortiva a un tasso del 0.31% rispetto al 0.16% per gli aborti chirurgici del primo trimestre.

Il successo di Linepharma, dunque, avrà due conseguenze certe: la morte atroce per i bambini e moltissime sofferenze per le madri. Il governo e le autorità sanitarie del Giappone sono sicuri che sia questa la miglior scelta per il futuro del proprio paese?

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