16/08/2020 di Luca Scalise

I pericoli dell’aborto segreto

Fra le tante vie di facilitazione dell’aborto, una su cui premono tanto i sostenitori di questa pratica è che le minorenni possano accedervi anche senza il consenso dei genitori, anche senza che questi vengano informati.

Ad esempio, scopriamo già da qualche settimana da un articolo di Life News che in Florida gli abortisti di Floridians for Reproductive Freedom avrebbero creato un nuovo sito web per aiutare le ragazze a ottenere aborti segreti senza dover mettere a conoscenza i genitori o chiedere loro il consenso.

Il sistema consentirebbe a minorenni di essere autorizzate all’aborto direttamente da un giudice, piuttosto che da un genitore. Questo, dicono gli abortisti, dovrebbe aiutare le ragazze che vivono in contesti familiari violenti a non essere costrette a chiedere il permesso per l’aborto ai genitori, ma possiamo immaginare come facilmente potrebbero accedere a tale “servizio” anche ragazze che semplicemente non vogliono informare le famiglie.

Le criticità in merito sono molteplici, cercheremo di riassumerle di seguito. Anzitutto, questa opzione non amplifica, ma riduce drasticamente la libertà di scelta delle ragazze. Possiamo immaginare l’ansia che accompagna la scoperta di una gravidanza in giovanissima età: una ragazza potrebbe voler accedere all’aborto senza essere informata adeguatamente su cos’abbia in grembo (un bambino, non un grumo di cellule) o su cosa possa comportare quella pratica anche alla propria salute.

Pensiamo che una ragazza in quelle condizioni potrebbe sentirsi in imbarazzo nell’esternare ai genitori la situazione che sta attraversando e correre, quindi, il rischio di affrontare tutto da sola. Pensiamo che nell’adolescenza e post-adolescenza i ragazzi sono soliti essere un po’ prevenuti nei confronti dei genitori, dando per scontato che non verrebbero compresi da loro, mentre non sempre è così.

Pensiamo che un genitore che detiene la patria potestà di un minore dovrebbe non solo poter essere informato ma anche avere voce in capitolo su una pratica che (oltre ad eliminare la vita di un nipotino) può provocare seri rischi alla salute fisica e psichica di sua figlia.

Pensiamo alle ragazze vittime di violenza, abusi, pedofilia e costrette all’aborto sotto minaccia: con uno strumento del genere, i genitori non saprebbero nulla e nessuno potrebbe aiutarle. Sarebbero veramente libere queste ragazze di ricorrere all’aborto o, forse, non avrebbero altra possibilità di scelta?

L’aborto non è una passeggiata di salute, affatto. I minori vanno tutelati e le corrette informazioni a riguardo (non camuffate dalla propaganda) vanno fornite a tutti.

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