Siamo grati a Papa Leone XIV per le sue nette e forti parole in favore della famiglia, dei nascituri, degli fragili e anziani pronunciate oggi al Corpo Diplomatico. Papa Leone ci ricorda così che una società civile e pacificata è possibile soltanto se si mette al primo posto la tutela della famiglia come «unione stabile tra uomo e donna», troppo spessa messa in pericolo da chi vuole scardinare anche i più assodati concetti scientifici di “maschile” e “femminile” e la tutela della dignità dei più fragili, dunque i nascituri, ridotti a grumi di cellule dalla logica abortista e gli anziani e i malati, ridotti a scarto della società da chi vorrebbe spingerli all’eutanasia o al suicidio medicalmente assistito. Le parole del Papa ci spingono a continuare senza sosta nella nostra battaglia in favore di chi, come appunto nascituri, anziani e malati, non ha voce e di tutte le famiglie, nucleo primario di qualsiasi società.
Così, in una nota, Pro Vita & Famiglia onlus commenta le parole di Papa Leone XIV al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ricevuto in udienza stamattina in Vaticano. Leone XIV ha affermato: «È compito di chi ha responsabilità di governo adoperarsi per costruire società civili armoniche e pacificate. Ciò può essere fatto anzitutto investendo sulla famiglia, fondata sull’unione stabile tra uomo e donna, “società piccola ma vera, e anteriore a ogni civile società” (cit. di Leone XIII nella Rerum Novarum del 1891 ndr). Inoltre, nessuno può esimersi dal favorire contesti in cui sia tutelata la dignità di ogni persona, specialmente di quelle più fragili e indifese, dal nascituro all’anziano, dal malato al disoccupato, sia esso cittadino o immigrato».
