14/08/2021

Gli abortisti e i migranti: una testimonianza

Un ex direttore di Planned Parenthood, Mayra Rodriguez, che ha lavorato con Planned Parenthood per oltre 15 anni, e che è stata licenziata per aver segnalato che tre cliniche in Arizona svolgevano pratiche mediche non sicure, era stata assunta, all'inizio,  nonostante il suo status di immigrata irregolare.
 
Ma pian piano la direttrice si è resa conto che gli impiegati della clinica abortista minacciano tutte le immigrate incinte che se vanno a partorire saranno denunciate ed espulse (tra l'altro, molte donne immigrate illegalmente, che lavorano nei campi, vengono violentate dai loro capisquadra e poi portate alla Planned Parenthood, dove vengono accolte "amorevolmente").
Anche alle ragazze giovani gli impiegati della PPF prospettano la gravidanza come una tragedia: necessità di lasciare gli studi, probabilità di essere cacciate di casa. E poi insinuano in loro il senso di colpa: «Che vita mai potresti offrire al tuo bambino?».
 
Dopo il suo licenziamento nel 2017, la Rodriguez ha portato il suo ex datore di lavoro in tribunale e ha vinto una causa nel 2019  per licenziamento illecito ai sensi del Whistleblower Protection Act.
 
Ora è un'attivista pro-vita con il gruppo  Then There Were None, che cerca di aiutare gli operatori delle cliniche per l'aborto a lasciare il quel lavoro. 
 
 
 
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