14/11/2021

Gender. Nome di elezione per i trans sui Bus. PV&F Emilia-Romagna: «Arma di distrazione di massa. I problemi sono altri!»

«Le recenti cronache giornalistiche ravennati hanno dato un ampio risalto alla vicenda della possibilità, offerta da Start Romagna alle persone transgender, di fornire il loro nome di elezione ai controllori dei bus invece che il proprio nome anagrafico», afferma Simone Ortolani, referente regionale di Pro Vita e Famiglia onlus.

«Vedendo ciò che accade anche all'estero e non solo in Italia», continua Ortolani, «ci si potrebbe chiedere, se persone transgender, soprattutto in una fase molto delicata del loro sviluppo psicologico ed emotivo, del tutto vulnerabili, debbano essere additati a simboli viventi di processi sociali e politici orientati al  riconoscimento di "nuovi diritti".

L'esposizione mediatica in carico a minorenni transgender di interpretare un'icona non rappresenta un ulteriore peso sulle loro spalle che, secondo i loro stessi familiari, sono fragilissime tanto da subire profondi turbamenti al solo sentir pronunciare il proprio nome anagrafico?».

«Ciò che tuttavia appare palese è la strumentalizzazione politica e mediatica della vicenda, in un momento delicatissimo della vita del Paese vicende come queste è un'"arma di distrazione di massa". Bisognerebbe forse chiedersi se Start Romagna assicuri i propri servizi di trasporto a tutti i cittadini in modo adeguato alle loro esigenze di vita professionale, scolastica e personale, prima ancora che salutare questa "variazione nominali" come una conquista di civiltà.

Più in generale, bisognerebbe domandarsi se ai cittadini – provati dalla lunga pandemia - non interessi di più leggere sulle colonne dei giornali e nei comunicati dei rappresentati delle istituzioni parole impegnative sul lavoro, sui disagi economici che prostrano tante famiglie e tanti i piccoli imprenditori, sulla sanità, sulla riforma catasto e sul fisco e non su dettagli meramente amministrativi di una vicenda circoscritta, la cui larga eco politico-mediatica appare quantomeno sproporzionata rispetto al suo effettivo peso sulla società».

 

Comunicato Stampa a cura del circolo territoriale di Pro Vita & Famiglia Emilia-Romagna

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