14/03/2016

Gaystapo in UK: rimosso magistrato contro le adozioni gay

La Gaystapo colpisce ancora, questa volta nel Kent: la ‘vittima’ è il magistrato Richard Page, di 69 anni, che è stato rimosso dal suo ufficio dal Lord Cancelliere Michael Gove.

Qual è la colpa commessa da Page? Semplice: aver affermato durante un’intervista alla BBC la sua personale convinzione secondo cui non è vero che ci sono delle evidenze in grado di dimostrare che il miglior interesse del bambino è quello di essere affidato a una coppia gay. In altre parole, il magistrato si è espresso contro le adozioni gay, e in favore del diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà.

Sta diventando dunque sempre più audace, la Gaystapo: ora non si preoccupa nemmeno più di agire in maniera sotterranea. Anzi, tutto viene compiuto alla luce del sole, nella certezza che oramai sono in pochi – e, almeno numericamente, politicamente ed economicamente, pressoché ininfluenti – coloro che non hanno ancora accettato di piegarsi al gender mainstreaming.

Ecco quindi che Richard Page è stato sollevato dal suo incarico quasi senza colpo ferire. Basti vedere come il caso sia stato sollevato dall’Observatory on intolerance and discrimination against Christians in Europe e sia giunto in Italia con giorni di ritardo, e unicamente per mezzo di un articolo di Marco Tosatti su La Stampa. Per tutti gli altri quotidiani, evidentemente, questo fanno non è degno di essere preso in considerazione.

Ma vediamo meglio i fatti.

Page – scrive Tosatti – ha svolto i compiti di magistrato per 15 anni, ed è un genitore adottivo. Nell’intervista alla BBC aveva detto: ‘La mia responsabilità come magistrato, come la vedevo, era di fare ciò che consideravo meglio per i bambini, e la mia sensazione quindi era che sarebbe meglio se i genitori adottivi fossero un uomo e una donna‘. Una commissione disciplinare ha compiuto un’inchiesta e la conclusione è stata la rimozione. Un portavoce della Commissione ha detto che l’intervista avrebbe condotto a pensare che il magistrato ‘aveva un pregiudizio nei confronti dei genitori adottivi dello stesso sesso’“.

bavaglio_Scalfarotto_Mancino_omofobia_gaystapoSei contro le adozioni gay? Pensi che la famiglia si basi sull’unione tra un uomo e una donna? Presto  o tardi finirai nel mirino della Gaystapo.

Gaystapo che ha un preciso piano d’azione: prima prova a ‘rieducare’ i dissidenti, come è successo allo stesso Page nel 2014, costretto a seguire un corso per aver votate contro l’affidamento di un bambino a una coppia gay. Se poi questo ‘trattamento’ non si dimostra sufficiente, si viene silenziati in altro modo: con la segregazione, che può arrivare fino alla perdita del posto di lavoro.

Nulla di più facile, in un clima di relativismo etico e di omertà generalizzata.

L’impressione, purtroppo, è che la Gaystapo diventerà ogni giorno più spregiudicata, e a farne le spese saranno tutti coloro che intendono difendere la famiglia naturale e il diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà. Già ora i casi non mancano (si pensi agli attacchi al nostro sito dopo il Family Day, alla Societé Generale, al film messicanoPink, il rosa non è come lo dipingono“, a Tyson Fury... e l’elenco potrebbe proseguire a lungo).

Ovviamente il tutto in barba alla tanto decantata libertà e alla presunta ‘omofobia’ dilagante. Ma la realtà è che qui i veri discriminati sono altri – in primis i bambini e i cristiani – non di certo i gay.

Redazione

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