14/03/2022

FLASH – UK, stop ai trattamenti transgender della clinica Tavistock sui bambini

Dopo più di tre anni dallo scoppio dello scandalo, ora finalmente il sistema sanitario inglese ha decretato che il controverso Servizio per lo sviluppo dell’identità di genere (Gids) della clinica Tavistock di Londra, l’unico in tutta l’Inghilterra specializzato nel trattamento di casi di bambini e adolescenti che si identificano come transgender, dovrà essere completamente ristrutturato perché «non è un’opzione sicura o praticabile a lungo termine» per i minori di cui in questi anni si è occupato. La decisione è arrivata dopo un’inchiesta ufficiale del Servizio sanitario britannico (NHS).  

Come riportato da The Times: «Il rapporto è stato salutato come una vittoria per i denuncianti che avevano messo in guardia sul fatto che la clinica del nord di Londra col suo Servizio per lo sviluppo dell’identità di genere (Gids) stava operando al di fuori dei consueti standard clinici e di tutela dell’NHS. La dottoressa Hilary Cass, pediatra in pensione, era stata incaricata dall’NHS d’Inghilterra di indagare sui servizi della clinica, che prescriveva trattamenti ormonali sperimentali a bambini anche di soli dieci anni. (…) Gli effetti a lungo termine di tali terapie in questo gruppo d’età sono ancora sconosciuti. I critici hanno accusato la clinica di abbandonare le best practices dell’NHS per quanto riguarda la disponibilità ad offrire trattamenti medici di grande impatto sulla loro esistenza a bambini che si dichiarano transgender.

Cass ha concluso che “è necessario un modello di servizio profondamente differente” in un rapporto intermedio rilasciato pochi giorni fa. Il suo rapporto chiede la fine del monopolio della clinica sul trattamento di giovanissimi che desiderano cambiare genere. Raccomanda che il trattamento sia redistribuito in centri regionali attraverso il paese, per ridurre il peso sulla clinica di Londra nord e per garantire che i giovani in crisi siano visitati più velocemente e da uno spettro più ampio di specialisti della salute.

Cass ha infine evidenziato che la mancanza di una raccolta di dati coerenti da parte del Gids indica che non si sapeva abbastanza degli utilizzatori del servizio o dei loro esiti per giustificare l’attuale approccio al trattamento. Ha anche appurato che il trattamento di giovanissimi che si identificavano come transgender è in qualche modo sfuggito ai normali controlli di qualità».

Fonte: Tempi

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