23/02/2021

FLASH – La ricerca non è più libera: bloccati gli studi di uno psicologo sui trans pentiti

Ci hanno fatto credere che il mondo occidentale fosse la patria della libertà e della democrazia, ma ormai è sempre più palese che si è liberi solo di seguire il mainstream e che appena si prova a uscire dal seminato si viene prontamente puniti. Questo è infatti quanto è successo allo psicoterapeuta inglese James Caspian, 61 anni, che si è visto negare dall’università con cui collaborava, la Bath Spa University, la possibilità di procedere nelle sue ricerche sui transgender «pentiti», ossia quelle persone che dopo il «cambio di sesso» hanno deciso di ritornare alla loro condizione originale a causa del disagio psicologico percepito dopo il cambio. Benché Caspian stesso sia dichiaratamente gay e vicino alla community Lgbt, le sue ricerche sono state percepite come decisamente poco “politically correct” e quindi pericolose.

Come riportato dalla Nuova Bussola Quotidiana, Caspian ha scelto di approfondire il tema per due motivi: prima di tutto perché ha registrato un'impennata di persone intenzionate alla riassegnazione del genere e poi perché si è accorto che i dati sui tassi di pentimento dei trans – stimati tra l’1 e il 5% in pubblicazioni degli anni ‘80 e ‘90 – erano superati da un fenomeno in preoccupante aumento. Dopo che con una evidente scusa la sua università ha interrotto le sue ricerche Caspian non si è dato per vinto e nel 2017 ha adito le vie legali, ma nessun tribunale inglese ha finora voluto trattare il suo caso. Per questo adesso ha deciso di ricorrere alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), assistito dal Christian Legal Center. Questo ennesimo caso dimostra quanto apparente sia la nostra libertà e quanto pervasiva sia in realtà questa dittatura del pensiero unico, la quale impedisce qualsiasi vero confronto o dibattito su certi temi.

Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana

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