18/12/2019

Imbrattato manifesto pro life a Seregno

A quanto pare la libertà di espressione continua ad essere un lusso riservato a pochi se, le campagne di Pro Vita & Famiglia sono continuamente osteggiate e spesso anche oggetto di atti vandalici, com’è accaduto in Brianza. Qui, tra l’imbocco della Valassina a Seregno e l’Uci Cinemas di Lissone, attualmente campeggiano i cartelli di Michelino, il bambino concepito da 11 settimane, protagonista anche di tante altre campagne pro life di Pro Vita & Famiglia, con la scritta «Cara Greta, se vuoi salvare il pianeta salviamo i cuccioli d’uomo». L’iniziativa è stata promossa dall’associazione Ora et labora in difesa della Vita. L’adesione alla campagna di Pro Vita & Famiglia è stata possibile grazie a un comitato costituitosi a Milano, nel dicembre dello scorso anno, in occasione dell’ultimo tour di Gianna Jessen in Italia che, superando le più ottimistiche previsioni, grazie alla generosità dei volontari, aveva consentito, terminato l’evento, di costituire un piccolo fondo cassa. Si è pensato, allora, di reimpiegare i soldi avanzati dalla campagna della Jessen in un’ulteriore opera benefica. Avendone sperimentato l’efficacia in passato, l’idea, da subito, era stata quella di diffondere manifesti pro life, strumento mediatico che l’associazione Ora et labora ha più volte utilizzato anche davanti alle cliniche ospedaliere decidendo però, stavolta, di esporre i cartelli su strade ad ampio scorrimento in modo che possano essere visibili a tutti.

E forse proprio la piena visibilità di un manifesto recante un messaggio così “segno di contraddizione” rispetto alla dilagante mentalità di morte che domina nella nostra società, deve aver dato particolarmente fastidio a quelle anime belle che dicono di difendere la libertà ma, evidentemente solo di chi la pensa come loro. Infatti, questa mattina ignoti hanno deturpato, con disegni osceni, una delle immagini di Michelino esposta in via Macallè, a Seregno, nei pressi dell’Uci cinema di Lissone.

Viene da chiedersi a che giova tutto ciò? Perché prendersela con l’immagine di un bambino nel grembo materno e con uno slogan che invita a mettere l’uomo al centro di ogni battaglia e del creato stesso? Viene da pensare solamente che il responsabile di un gesto così piccino non abbia nemmeno capito il senso del messaggio veicolato dalla campagna pro life e abbia agito in preda ad un cieco odio ideologico. Ma il senso delle iniziative di Pro Vita & Famiglia è proprio questo: scuotere dallo stato di torpore in cui molti di quelli che ormai accettano qualunque inganno il mondo propini loro, sono immersi e risvegliare le coscienze mostrando la verità nella sua impattante evidenza.

 

di Manuela Antonacci

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