25/09/2019

FLASH - Fine vita: medici cattolici, 4 mila pronti all’obiezione di coscienza

In attesa della decisione della Consulta su eutanasia e suicidio assistito dall’Ansa, a firma di Manuela Correra, arriva la notizia che almeno 4 mila medici cattolici sono pronti all’obiezione di coscienza.

«Almeno 4 mila medici cattolici sono pronti a fare obiezione di coscienza nel caso in cui, a seguito della pronuncia della Consulta, il Parlamento italiano legiferasse a favore del suicidio medicalmente assistito». Il vicepresidente dell'Associazione medici cattolici italiani (Amci), Giuseppe Battimelli, annuncia in un'intervista all’Ansa quale sarà la risposta dei camici bianchi iscritti all'associazione ad un'eventuale legge sulla materia. Ma la questione, spiega, «non riguarda solo i medici cattolici: la Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri Fnomceo si è infatti già pronunciata sull'argomento nei mesi scorsi con vari documenti, che indicano come al medico, anche alla luce del Codice deontologico, è vietata ogni forma di suicidio assistito o eutanasia».

Questo, ovviamente, precisa, «non significa che il medico non debba seguire con costanza il paziente in condizioni critiche. Anzi, il medico deve essere sempre a fianco del malato ed in questi casi di estrema gravità lo è applicando i protocolli della terapia del dolore, delle cure palliative e dell'assistenza continua fino alle ultime fasi della vita». Ad ogni modo, rileva, «l'orientamento della Fnomceo è chiaro e preciso e moltissimi medici, non solo quelli cattolici, si richiamano ai valori espressi dalla stessa Federazione. Credo che la grande maggioranza dei medici italiani avrebbero difficoltà ad applicare il suicidio assistito e credo che abbraccino la nostra posizione». Tanto più come «medici cattolici - chiarisce Battimelli - rifiutiamo qualunque forma di agevolazione al suicidio». Infatti, secondo l'Amci, il suicidio medicalmente assistito, pratica che prevede l'auto-somministrazione del farmaco letale da parte del paziente stesso ma sotto il controllo del medico, non differisce nella sostanza dall'eutanasia, procedura nella quale è invece il medico a somministrare il farmaco letale al paziente: «Auspichiamo - afferma Battimelli - che non venga dunque ammesso nel nostro ordinamento il suicidio medicalmente assistito che, in pratica, equivale all'eutanasia».

D'altronde, ricorda, «la stessa Corte Costituzionale ha stabilito che il Legislatore debba comunque prevedere la possibilità di obiezione di coscienza nel caso del suicidio assistito, da effettuare soltanto nelle strutture pubbliche del Servizio sanitario nazionale. E su una questione così complessa e delicata - conclude - non potrebbe essere altrimenti».

Fonte: ANSA

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