26/01/2022

FLASH – Arizona e South Dakota vogliono limitare l'aborto dopo il rilevamento del battito cardiaco

Dopo l’introduzione del noto “heartbeat bill” in Texas ora anche un legislatore dell'Arizona e il governatore del Dakota del Sud hanno introdotto dei disegni di legge che vieterebbero la maggior parte degli aborti dopo il rilevamento del battito cardiaco del bambino non ancora nato.

In Arizona la rappresentante di stato Teresa Martinez ha introdotto l'”Arizona Heartbeat Act” all'inizio della sessione legislativa all'inizio di questo mese. Il disegno di legge è molto simile al “Texas Heartbeat bill”, attualmente in fase di revisione nei tribunali. Se dovesse passare, vieterebbe gli aborti dopo circa sei settimane, quando la maggior parte delle apparecchiature a ultrasuoni è in grado di rilevare il battito cardiaco del nascituro.

Il disegno di legge include eccezioni per i casi di stupro e incesto. Ma bisogna sempre ricordare che lungi da quanto spesso si afferma, l'aborto non annulla l'orribile violenza dello stupro, e invece sottopone la madre a traumi e violenze ancora maggiori causati dall’uccisione del figlio. Molte donne hanno infatti parlato di un profondo rammarico per l'aborto dopo lo stupro.

Anche il Dakota del Sud ha introdotto misure per vietare o limitare rigorosamente l'aborto in previsione della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti per il caso “Dobbs v. Jackson Women's Health Organization”, che potrebbe vedere il "diritto all'aborto" federale ribaltato già quest'estate.

Venerdì, lo stesso giorno in cui decine di migliaia di attivisti pro-life si sono riuniti per l'annuale March for Life a Washington DC, il governatore repubblicano del South Dakota Kristi Noem ha presentato due bozze di legge pro-vita nel suo stato: una che vieterebbe gli aborti dopo che è stato rilevato un battito cardiaco fetale (di solito intorno alle sei settimane di gestazione) e un’altra che vieterebbe la distribuzione di farmaci abortivi per posta.

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