25/11/2020

FLASH - Aborto forzato, "Non urlare, spaventerai gli altri pazienti"

E se l'aborto fosse forzato? Quante situazioni di violenza e minacce rimangono nascoste, mentre tanti manifestano per l'aborto, chiamandolo "diritto" della donna. Pensiamo alla storia di Crystal. Abeba 18 anni quando rimase incinta, il ragazzo la portò ad abortire senza che neanche lei sapesse bene di cosa si trattasse. Durante l'ecografia voleva vedere le immagini del bambino: "Ho dovuto implorare e implorare di vedere lo schermo del monitor, che si sono rifiutati di farmi vedere fino a quando non ho discusso con loro per oltre 15 minuti. Alla fine, hanno girato lo schermo verso di me. Potevo vedere il mio BAMBINO, non un gomitolo di tessuto o un ammasso di cellule, ma il mio BAMBINO muoversi. Viso, mani e persino il cuore che batte. Ho visto il bambino minuscolo che mi fa le capriole nella pancia". A quel punto, cambiò idea e iniziò a dimenarsi e a dire che non avrebbe voluto procedere all'aborto, ma il medico chiese a un infermiere di bloccarla e a lei di non urlare per non spaventare gli altri pazienti. L'aborto, senza anestesia, le provocò dolori lancinanti. Da quel momento, iniziò a fare uso di alcolici, a smettere di mangiare. Eseguire su di lei il pap test era diventato impossibile, per via del suo ricordo del trauma dell'aborto. Ebbe anche una malattia infiammatoria pelvica e il cancro pre-cervicale. Ora, i traumi post aborto hanno ottenuto una parziale guarigione, dopo che Crystal si rivolse all'associazione pro life Rachel's Vineyard. Quella che fu compiuta su di lei fu una vera violenza. Se si dicesse sempre la verità alle donne sull'aborto, in tante cambierebbero idea.

Fonte: Live Action

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