06/02/2014

Figli di genitori omosessuali o biologici? La differenza c’è

La maggior parte delle ricerche scientifiche sui confronti tra famiglie formate da genitori eterosessuali e famiglie formate da genitori omosessuali non offrono un quadro completo della situazione. Recentemente uno studio approfondito del prof. Regnerus dell’Università del Texas ha dimostrato che i figli allevati dai genitori biologici – in una matrimonio stabile e integro – hanno vantaggi rispetto a quelli cresciuti da coppie dello stesso sesso. Proponiamo qui una sintesi.

La ricerca di Mark Regnerus, prof. del centro demografico dell’Università del Texas, mostra le differenze tra i figli di coppie omosessuali e figli di coppie eterosessuali. I risultati si trovano qui. La ricerca è stata svolta con l’obiettivo di raccogliere dati più affidabili basati sui figli di diversi tipi di famiglia: famiglia biologica solida, famiglie di divorziati, famiglie con soltanto il padre o la madre, famiglie con padre gay o madre lesbica o altri tipi di famiglia. Questa ricerca è stata definita “la migliore di quasi tutte le ricerche precedenti per definire le differenze tra questi gruppi nella popolazione”. Ne abbiamo riferito alcuni risultati recentemente qui.

Lo studio è di grande interesse per tre aspetti:

  • Compara i risultati di figli adolescenti di madre che aveva una relazione lesbica o di un padre con una relazione gay, con i risultati di giovani provenienti da famiglie biologiche integre. La maggior parte degli studi su figli di coppie gay operano il confronto con famiglie di divorziati, madri non sposate o comparano un gruppo selezionato di genitori gay (molte volte economicamente privilegiato) con un gruppo ampio e rappresentativo della popolazione generale e concludono che “ non ci sono differenze significative”. Si afferma anche che le coppie omosessuali “sembrano risultare genitori più competenti” delle madri non sposate o delle coppie eterosessuali divorziate.
  • Si sofferma sulle risposte di giovani adulti. Altre ricerche su figli di genitori gay si concentrano sulla vita di una famiglia gay, quando i figli sono ancora affidati alle cure dei genitori. La ricerca di Regnerus, invece, parte dalle risposte di figli di genitori omosessuali diventati adulti (tra 18 e 39 anni), la maggior parte dei quali non abita più a casa. Questi giovani parlano delle loro esperienze in casa di quando erano bambini.
  • Gli intervistati sono stati 2988, di cui 175 figli di coppie lesbiche e 73 figli di coppie gay. Nessuna altra ricerca raggiunge questi numeri se non quella di Michael Rosenfeld dell’Università di Stanford, che parte dal censimento del 2000 negli Stati Uniti.

Dei figli di coppie lesbiche il 57% ha affermato di aver vissuto con la madre e la sua amante almeno 4 mesi prima di compiere 18 anni. Il 23%, quindi 40 sui 2988 intervistati, hanno vissuto con due lesbiche per 3 o più anni. Solo 2 su 15.000 avevano trascorso 18 anni con le stesse due mamme.

Per quanto riguarda i figli di un padre con una relazione gay solo il 2% ha vissuto con i due papà per almeno 3 anni.

Questi risultati attestano l’elevato grado di instabilità delle relazioni tra coppie dello stesso sesso, risultato che avevano raggiunto altri studi precedenti in Gran Bretagna, Svezia e Norvegia.

Al contrario di quanto affermano recenti studi, i figli di coppie omosessuali hanno una probabilità 11 volte più alta rispetto a figli di coppie eterosessuali, di rispondere di aver ricevuto contatti sessuali.

In 25 delle 40 variabili c’erano, infatti, differenze statistiche significative tra figli di coppie omosessuali e figli di genitori eterosessuali. (per visualizzare il grafico con i risultati clicca qui)

Complessivamente la ricerca di Regnerus suggerisce che l’affermazione “non c’è differenza” tra le famiglie di coppie omosessuali e quelle di genitori biologici, uniti da una relazione solida, è falsa quando ci si riferisce alla crescita sociale, emozionale e di relazione dei figli.

di Giovanni Vassallo

Festini

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