16/02/2022 di Luca Volontè

Eutanasia. L’Italia senza Referendum si è salvata? Sì, lo dimostra chi è già caduto nella trappola

Una prova della positività nel rigetto, in Italia, del Referendum sull’eutanasia? Arriva dalla Nuova Zelanda, dove almeno 32 persone sono morte, proprio tramite questa pratica, nei tre mesi da quando è diventata legale. Un ucciso ogni 3 giorni e lo chiamano successo!

La legge che permette il suicidio assistito e l'eutanasia è infatti entrata in vigore nel novembre 2021 dopo un referendum del 2020. Il Ministero della Salute neozelandese ha nei giorni scorsi rilasciato i dati che mostrano che dal 7 novembre 2021, quando la legge è entrata in vigore, fino al 31 gennaio di quest'anno, almeno 28 persone hanno messo fine alla loro vita tramite suicidio assistito o eutanasia. Il cambiamento della legge ha visto la Nuova Zelanda unirsi a un gruppo molto ristretto di paesi - tra cui l'Olanda e il Canada - che già permettono ai medici di porre fine alla vita dei loro pazienti.

Prima del referendum dello scorso anno, molti avvocati pro life e moltissimi operatori sanitari avevano espresso profonda preoccupazione per la legislazione e la sua mancanza di garanzie. Non c’è infatti alcuna valutazione per controllare che gli individui non siano “costretti” a voler morire; nessun controllo o supporto per la salute mentale o preoccupazione per la pressione a scegliere la morte a causa della mancanza di opzioni di cura ed inoltre c’è una potenziale mancanza di equo accesso a buone cure palliative in tutto il Paese. Una recente indagine, inoltre, ha mostrato che il quesito referendario era ambiguo e fuorviante per l'80% di coloro che hanno votato nel referendum sul suicidio.

Come riporta il Guardian, poi, anche in altri Paesi dove l’eutanasia è stata legalizzata i numeri hanno iniziato dapprima a crescere lentamente, per poi subire una vera e propria “esplosione”. I dati della Svizzera, per esempio, hanno mostrato che il numero di persone che si sono sottoposte al suicidio assistito è aumentato costantemente di anno in anno, da 187 nel 2003 a 965 nel 2015.

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