11/10/2023 di Gloria Callarelli

Elezioni Trento. Il candidato Agnoli (PATT): «Il mio impegno per famiglia, vita e libertà educativa»

Francesco Agnoli è uno scrittore e saggista italiano. Collaboratore anche per numerose testate, ha deciso di dare la sua adesione alle elezioni per la Provincia Autonoma di Trento alle quali si presenterà con il partito PATT: le Stelle Alpine hanno stretto collaborazione con Autonomisti Popolari e Progetto Trentino. A lui abbiamo chiesto quale sarà l’impegno sui temi sensibili di famiglia, natalità, eutanasia e gender. Questo il pensiero di Agnoli: «Lo Statuto del mio partito recita all'articolo 3, punto 1: "Il Partito si ispira: ai principi fondamentali del diritto naturale e alle sue leggi morali, al patrimonio religioso delle genti locali, all’amore e al rispetto della terra dei nostri padri." Credo che nessun altro partito abbia su questo tema una posizione più chiara. Il nostro programma prevede politiche per la famiglia perchè, come da programma, "incremento della natalità e sviluppo economico sono un binomio indivisibile". In particolare si vorrebbero collaborazione con il Forum delle famiglie,  "interventi strutturali sulle coppie che hanno progetti di vita..."; "aumento del bonus terzo figlio". Questo è il programma di un partito che ha 75 anni di storia, quanto a me sono marito, padre di 5 figli e docente: la centralità della famiglia mi appare sempre più evidente, soprattutto in un tempo di disgregazione come quello in cui viviamo oggi».

Agnoli poi continua parlando di scuola: «La libertà educativa, inoltre, è uno dei principi non negoziabili perché la famiglia viene prima dello Stato. La nostra Costituzione recita così: La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. "Riconosce" significa appunto che non è lo Stato a conferire alla famiglia i diritti che le sono propri per natura. Nel Novecento nazismo, comunismo e fascismo, ma non solo, hanno fatto dei giovani dei "figli dello Stato", conducendo una lotta spietata contro la famiglia. Oggi accade, mutatis mutandis, qualcosa di simile: la famiglia dà fastidio, e si cerca di toglierle centralità e primato educativo. La scuola deve essere libera da queste intromissioni, non può diventare il luogo del pensiero unico, e tantomeno l'agenzia educativa della lobby che vogliono destrutturare l'uomo attraverso la diffusione dell'ideologia gender. Quello che è necessario fare è in primo luogo impedire una "colonizzazione ideologica" nelle scuole e in secondo luogo proporre progetti positivi di "ricostruzione dell'umano". Ricostruire, e non continuare a dissolvere. Questo va fatto in vari modi, ma soprattutto attraverso gli assessorati alla sanità e all'istruzione».

Infine un tema a più ampio respiro: «Sul fine vita la Provincia Autonoma di Trento non ha competenze: si tratta di un tema nazionale. Certamente è possibile agire a livello locale promuovendo una cultura dell'accoglienza della vita, in tutte le sue fasi, soprattutto nei momenti di fragilità, potenziando il più possibile i luoghi di assistenza dei malati in generale e dei malati terminali in particolare. Anche in questo caso la politica ha poteri circoscritti, ma certamente può spingere più in una direzione o nell'altra. La sinistra – chiude - ha sempre spinto verso una politica nichilista e di morte, l'attuale centro destra appare piuttosto "ingessato": bisogna fare di più, e con le prossime elezioni si andrà, spero, in questa direzione».

 

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