06/05/2020 di Luca Scalise

È l’aborto la “pandemia” che sta facendo più morti

Ogni giorno, siamo tutti, giustamente, attenti al bollettino quotidiano che ci annuncia quante persone hanno contratto il coronavirus e quanti, purtroppo, sono morti a causa di esso. Il nostro cuore si rattrista per queste gravi perdite e si fa vicino ai familiari in lutto, specie a coloro che non hanno potuto dare degnamente l’estremo saluto ai propri cari per via delle restrizioni.

Ma ogni giorno possiamo avere un bollettino quotidiano anche di tutti coloro che muoiono e delle cause che hanno provocato il loro decesso, grazie a Worldometers, «un sito web in cui ricevere le informazioni in tempo reale relative ai "numeri" del pianeta. Una sorta di enorme calcolatrice che lavora h24 e 7 giorni alla settimana per fornire dati quanto più attendibili possibile riguardo una serie incredibile di dati», ci spiega Blasting News.

Notiamo allora che dal primo gennaio 2020 al primo maggio 2020 sono 237.469 i morti per coronavirus, 327.267 quelli per malaria, 357.785 quelli per suicidio, 450.388 quelli per incidenti stradali, 2.740.193 per cancro, 3.731.427 per fame 4.331.251 per malattie infettive.

Ma c’è un numero a dir poco spaventoso di morti che tanti cercano di nascondere, distraendo l’opinione pubblica con vaghi discorsi sulla “libertà” e sull’“autodeterminazione”: quello dei 14.184.388 bambini abortiti (con aborto indotto).

Questo dato così agghiacciante ci può lasciar immaginare quante donne sono state abbandonate a tale tremenda opzione, quante potrebbero esservi state costrette dalla solitudine, da condizioni di indigenza, di difficoltà, di violenza e quante potrebbero essere cadute nel tranello di chi ha detto loro l’aborto le avrebbe rese libere e non avrebbe arrecato alcun danno alla loro salute, pur di far soldi sulla loro pelle.

Queste donne non vengono contate, ma un dato è certo: a 14.184.388 bambini è stato negato il diritto alla vita, il primo di tutti i diritti e senza il quale nessun diritto esiste. Tanti di essi sono stati chiamati “grumi di cellule” o, peggio ancora, “parassiti”. Ma la scienza riconosce che sin dal concepimento ha avuto inizio la loro vita umana, così come quella di ciascuno di noi.

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.