09/07/2017

Droga – San Patrignano: aumenta il consumo tra i giovanissimi

La droga è un problema sommerso, nascosto sotto veli di omertà, ma non è scomparso.

Rispetto agli anni Settanta e Ottanta tante cose sono cambiate, sia a livello di commercio della droga (sono cambiate le “sostanze”, il modo di assumerle, il loro costo, lo spaccio...), sia a livello di prevenzione e cura di questo fenomeno, che ora ha una sua struttura e agisce attraverso le comunità di recupero, ma anche a livello statale (SerT). Nonostante questo, il dato che emerge da varie statistiche è chiaro: l’uso di droga è in aumento, soprattutto tra i giovanissimi.

In America, nel 2016, la droga è stata la prima causa di morte tra le persone con meno di cinquant’anni. E in Italia la situazione non è migliore, come evidenzia in una nota di fine giugno l’Osservatorio San Patrignano 2017.

L’Osservatorio di San Patrignano. Una panoramica sulla situazione

Trent’anni dopo la Prima Giornata mondiale per la lotta alla droga, celebrata il 26 giugno 1987, il panorama italiano non si presenta confortante.

Rispetto ai dati della Comunità di San Patrignano, nel 2016 sono state accolte 517 persone e «l’età media di chi ha richiesto aiuto si è abbassata a 28 anni, uno in meno rispetto all’anno precedente. Il 77,4% dei neo ingressi sono under 35 e, se a tenere alta la media possono essere i 66 over 40, è altrettanto vero che solo nel 2016 sono stati 32 i minorenni entrati in percorso, 11 ragazze e 21 ragazzi, due in più rispetto al 2015». La droga è dunque sempre più tra le mani dei giovanissimi, come conferma anche il fatto che «l’età media del primo contatto con le sostanze è 14 anni, e avviene per lo più attraverso hashish e marijuana con una veloce escalation nell’uso di sostanze, passando per ecstasy, allucinogeni e anfetamina, per poi arrivare a cocaina (18 anni) ed eroina (19 anni). Da evidenziare anche la pratica del binge drinking, comune per il 36% dei neoentrati».

Droga: non solo una

I dati evidenziano un altro fattore allarmante: la poliassunzione, che costituisce la prassi nell’87,6% dei nuovi ingressi in comunità. Anche questa è una differenza rispetto al passato, che presentava un uso più settoriale.

L’eroina rimane la sostanza che costituisce la “dipendenza primaria” per il 46% degli assistiti, segue la cocaina con il 37% ma non va sottovalutato il fatto che per 20 ragazzi ha come prima dipendenza la cannabis, che molti ancora – mentendo sulla pelle dei ragazzi – si ostinano a definire una “droga leggera”.

Uso di droga: il problema è educativo

Nella probabilità di cominciare ad usare droga incide molto l’educazione ricevuta e, soprattutto, l’ambiente familiare in cui i giovani sono cresciuti. Ben 126 neo-ingressi, quindi quasi il 25%, aveva almeno un genitore con problemi di droga. Questo dovrebbe far riflettere sul contesto che va a favorire l’insorgere di una dipendenza, che evidentemente presenta degli squilibri (a priori, ma non solo) e dovrebbe altresì incentivare maggiori campagne d’informazione circa la pericolosità insita nell’uso di tutti i tipi di droga, non c’è “canna” che tenga.

Teresa Moro

Fonte: Osservatorio San Patrignano


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