12/01/2022 di Luca Volontè

Detenuti trans escono dalle carceri femminili e tornano a “sentirsi” uomini

Le detenute nelle carceri scozzesi hanno raccontato come i transgender che scontano la pena accanto a loro siano tornati al loro genere di nascita maschile dopo essere stati rilasciati a fine pena o per i benefici ricevuti.

La rivelazione - in uno studio pubblicato sul ‘British Journal of Criminology’ - ha sollevato nuove preoccupazioni sulla pratica dell’auto-identificazione del genere che rappresenta un rischio per la sicurezza delle donne, mentre il primo ministro Nicola Sturgeon si prepara a portare avanti la legislazione proprio sull’auto riconoscimento di genere.

In Inghilterra e nel Galles c'è stato un significativo numero di casi di violenza e di violenza sessuale che hanno coinvolto detenute di sesso femminile violentate da prigionieri trans maschi. Lo studio del dottor Matthew Maycock della Dundee ‘University's school of education and social work’ non ha rilevato alcun comportamento inquietante di questo tipo in Scozia per il momento, ma lo strumentale e meschino abuso dell’auto dichiarazione di genere sessuale che cambia all’entrata e all’uscita dalla prigione, a seconda delle convenienze, lascia esterrefatti.

La ricerca di cui parliamo, condotta su 50 donne attualmente in prigione, si colloca in un più ampio contesto penale scozzese, che è autonomo dal resto del Regno Unito. L'attuale politica dello Scottish Prison Service (SPS) sull'identità di genere e la riassegnazione di genere (SPS 2014) comporta valutazioni di rischio individuali di tutte le persone transgender in custodia, il che comporta che alcuni transgender siano alloggiati in carceri femminili o in istituti di detenzione. Sulla base del contesto politico scozzese, lo studio si concentra sulle dinamiche sociali e sulle interazioni tra donne e maschi transgender che vivono insieme nelle prigioni in Scozia.

“All'interno del campione” solo “tre partecipanti accettavano quasi completamente le persone transgender con cui vivevano” in carcere, mentre tutte le altre 47 prigioniere in forma diversa non accettavano i maschi transgender. Circa la metà dei partecipanti allo studio “non consideravano le persone transgender con cui vivevano come donne e in alcuni casi hanno suggerito che  (i transgenders) dovrebbero essere collocati “nei padiglioni delle prigioni del loro sesso naturale (in questo caso in padiglioni maschili)”. Ed infatti molti dei trans usciti dalla carceri femminili, tornano ad auto dichiararsi uomini: giravolte a scapito della sicurezza delle donne.

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