15/03/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO - Australia choc. L’unica opzione per anziani e malati terminali è il suicidio assistito

Uno studio pubblicato dalla Australian Catholic University (ACU) ha mostrato che il paese ha solo 0,9 medici dedicati alle cure palliative ogni 100.000 persone, invece dei due medici standard che si dovrebbero avere per rispettare realmente la libertà di scelta del paziente. Ergo? L’eutanasia è l’unica vera alternativa per i malati terminali e gli anziani che vivono nel paese dei ‘canguri’. La gravità della situazione cresce perché il Governo Federale sta valutando di legalizzare in tutto il paese l’eutanasia che, a qual punto, verrebbe sancita come unica scelta per i cittadini in difficoltà o malati.

Due stati l'hanno già legalizzato e la questione è stata discussa in molti altri stati e la Tasmania dovrebbe legalizzarla entro la fine dell'anno. Di fatto, la mancanza di medici disponibili per le cure palliative spingerà i pazienti malati a scegliere il suicidio assistito. Ben si dice nella ricerca che ai cittadini viene presentata la eutanasia come una ulteriore libertà di scelta ma “se i pazienti morenti non possono accedere ai servizi di cure palliative di cui hanno bisogno, non hanno davvero una libera scelta”.

Le cure palliative cercano di accompagnare un paziente verso la fine della sua vita, non di accelerare il processo di morte. Gli specialisti in cure palliative sono, infatti, tipicamente contrari all'eutanasia.

L'autore del rapporto dell'ACU, il dottor Cris Abbu, ha affermato che dovrebbero essere compiuti maggiori sforzi per incoraggiare medici e infermieri a entrare nella specialità delle cure palliative. "Le cure palliative rimangono una delle specializzazioni meno preferite dagli studenti di medicina per la pratica futura. Il numero di medici e infermieri di cure palliative equivalenti a tempo pieno sono rimasti invariati dal 2013, nonostante la crescente domanda".

Dato il tasso elevato di invecchiamento della popolazione e l’aumento dell'incidenza di malattie croniche, c’è un crescente bisogno di servizi di cure palliative. Questa sarebbe la priorità da perseguire in Australia e non, invece, quella di lasciare ‘di fatto’ ad anziani e pazienti malati l’unica scelta possibile: l’eutanasia.

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