05/07/2021 di Luca Volontè

DAL MONDO – Anche la Polonia contrasta la propaganda Lgbt. In Italia è utopia?

La Polonia potrebbe copiare la legge ungherese che vieta alle scuole di utilizzare materiali che promuovono l'omosessualità, così come ha annunciato il Ministro dell'istruzione polacco che ha anche attaccato duramente l’ideologia Lgbt.

In un'intervista al settimanale ‘Sieci’, il Ministro dell'istruzione polacco Przemysław Czarnek ha elogiato le norme che contrastano anche la pedofilia approvate dal Governo Ungherese e oggetto di critiche infondate da parte delle istituzioni europee. Il Ministro polacco ha ribadito che “questa legge afferma che le lezioni scolastiche che toccano le questioni della sessualità non devono promuovere il cambiamento di sesso o l'omosessualità. Dovremmo copiare queste regolamentazioni per la Polonia nella loro interezza!".

Il Ministro della educazione polacco si è così attirato aspre critiche dall'opposizione la scorsa settimana per i commenti su una parata per l'uguaglianza Lgbt a Varsavia, quando ha messo in dubbio che il comportamento dei suoi partecipanti fosse normale, dicendo che le rappresentazioni portate in strada “offendono i cattolici in modo volgare e le persone si comportano in modo osceno”.

Anche in Italia, seppur senza eco mediatico, si sono svolte manifestazioni Lgbt blasfeme e apertamente offensive verso la religione cristiana. Il Governo conservatore polacco ha anche proposto una legislazione che impedirebbe alle coppie dello stesso sesso di adottare bambini anche come genitori single. "Pur rispettando i diritti delle persone con un diverso orientamento sessuale si dovrebbe sempre ricordare il valore più importante, che dovrebbe essere il migliore interesse del bambino in qualsiasi società", ha ribadito recentemente il Ministero della giustizia polacco.

"Stiamo preparando un cambiamento – ha aggiunto - per cui le persone che vivono in convivenza con una persona dello stesso sesso non potranno adottare un bambino, quindi una coppia omosessuale non potrà adottare un bambino", ha detto il vice ministro della Giustizia Michal Wojcik.  "Si tratta della sicurezza di un bambino, del suo benessere".

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