10/07/2025 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Da IAP parere favorevole su nostre affissioni no-gender. Dal sindaco di Modena Mezzetti e assessore Camporota delirio totalitario

Dobbiamo dare una brutta notizia al Sindaco Mezzetti e all’Assessore Camporota: l’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), l’organo che vigila sul rispetto del Codice di Autodisciplina invocato dal Comune di Modena come scusa per censurare i manifesti che abbiamo affisso contro lo svolgimento a scuola di progetti gender senza il consenso delle famiglie, ha già espresso il suo parere positivo sulla piena conformità dei nostri manifesti al Codice su recente richiesta del Comune di Bergamo, smentendo clamorosamente le accuse di pubblicità ingannevole o discriminatoria che possa avere un impatto negativo su un pubblico sensibile, e chiarendo che i margini di tolleranza sulle campagne di comunicazione sociale come la nostra sono più ampi rispetto alle pubblicità di natura commerciale in virtù del diritto di opinione ed espressione sancito dalla Costituzione. Mezzetti e Camporota possono tranquillamente chiedere conferma allo IAP di quanto stiamo affermando. Il Comune di Modena non ha alcun titolo di sostituirsi allo IAP nella verifica del rispetto del Codice di Autodisciplina dei nostri manifesti, e anzi avendo scelto di vincolarsi al Codice si è vincolato anche al rispetto della competenza esclusiva del Comitato a risolvere le controversie. Non è quindi Pro Vita & Famiglia ma il Comune di Modena che sta violando il Codice di Autodisciplina pur di tappare la bocca a soggetti non allineati con l’Amministrazione, e questo rende la decisione di censurare i manifesti e procedere alla modifica del regolamento con una norma “anti-provita” per impedire campagne future una squallida e illegale operazione politica contro la quale ci difenderemo in tutte le sedi opportune per difendere le nostre libertà costituzionali.

Lo dichiara in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito all’annuncio fatto dall’Assessore alle Politiche di Genere del Comune di Modena, Alessandra Camporota, di voler coprire le affissioni contro i progetti gender nelle scuole nell’ambito della Campagna “Mio Figlio No. Scuole Libere dal Gender” della onlus per chiedere una legge sulla libertà educativa delle famiglie, affissioni precedentemente autorizzate dal Comune stesso.

 

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