26/01/2023 di Fabrizio Cannone

Così Biden deride la March for Life e fa proclami pro-aborto

Il 22 gennaio del 1973 la sentenza “Roe vs Wade” ha aperto la lunga (e sanguinosa) strada della piena liberalizzazione dell’aborto negli Stati Uniti.  Lo scorso giugno, quasi mezzo secolo dopo, una intrepida decisione della Corte suprema Usa ha annullato e ribaltato proprio quella sentenza, sostenendo che non è vero, dal punto di vista giuridico, che l’aborto si configura come un diritto costituzionale della donna, ed è falso che esso debba essere riconosciuto e protetto a livello federale.

Così la March for life di Washington, tenutasi il 20 gennaio scorso, a cui hanno partecipato oltre 100.000 persone, ha potuto sfilare e festeggiare in un’America dal volto nuovo, e ringiovanito dalla speranza. Dopo 50 anni di lotte, preghiere e sacrifici, è finalmente iniziata la liberazione dai crimini anti-vita.

Anche papa Francesco si è unito idealmente alla March for life, auspicando in una lettera ai manifestanti che si possa rafforzare «l'impegno di tutti, specialmente dei giovani, a perseverare negli sforzi volti a proteggere la vita umana in tutte le sue fasi, specialmente attraverso adeguate misure legali emanate ad ogni livello della società».

A rovinare tutto ci si è messo, però, il cattolico Joe Biden il quale, secondo quanto riporta Life news, ha emesso un proclama pro-aborto per celebrare l'anniversario dell'ormai obsoleta decisione Roe vs  Wade.

Biden infatti, che da abortista radicale è favorevole alla soppressione dell’essere umano fino al momento della nascita e a cuore battente, ha osato chiedere «agli americani di onorare le generazioni di militanti che hanno combattuto per la libertà riproduttiva, di riconoscere le innumerevoli donne le cui vite e il cui futuro sono stati salvati e plasmati da Roe vs Wade»

La sentenza del 1973, però, avendo causato circa 64 milioni di aborti in America, è all’origine del genocidio femminile più vasto della storia. Possiamo infatti stimare che almeno la metà fossero future donne che non hanno mai visto la luce. Disprezzando l’attuale composizione della Corte suprema e il suo coraggioso responso, il presidente Biden ha inoltre aggiunto che la stessa Corte «ha dato ragione a Roe 50 anni fa».

Biden però tace un fatto ignoto ai più. E cioè che la stessa Jane Roe, che diede il nome alla sentenza del 1973, e che nella storia reale si chiamava Norma Leah McCorvey, si è pentita del suo aborto, e dopo la conversione al cristianesimo si è battuta coraggiosamente all’interno del mondo pro life. Arrivando a chiedere, alla Corte suprema, nel 1996, di ritrattare l’iniqua decisione legata alla sua vicenda.

Elogiare proprio quella sentenza – soprattutto dopo la sua revisione e dopo che la stessa Roe l’ha rinnegata e ne ha chiesto la rimozione – appare quindi il colmo dell’ingiustizia e dell’ipocrisia. Speriamo invece che aumentino gli Stati della confederazione che approvino una legislazione pro life e di aiuto reale e concreto alle donne con gravidanze difficili.

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