14/01/2017

Controllo della popolazione, aborto e eugenetica in Vaticano

Un esperto di fama mondiale favorevole all’aborto, all’eugenetica e alla sterilizzazione forzata per il controllo della popolazione sarà ospite in Vaticano.

Si tratta del professor Paul R. Ehrlich, biologo della Stanford University, autore del famoso The Population Bomb, (La bomba della popolazione) pubblicato nel 1968.

Sia LifeSiteNews, sia Corrispondenza Romana  riportano la notizia sorpresi e perplessi, e non possiamo dar loro torto.

Il professore è stato invitato al convegno  «L’estinzione biologica», promosso  dalla Pontificia Accademia delle Scienze e dalla Pontificia Accademia per le Scienze Sociali, previsto tra il 27 febbraio ed il primo marzo e parlerà spiegando “Come salvare il mondo naturale”. Con il controllo della popolazione?

Il volantino che descrive l’evento, che si può leggere qui.

La scelta di Ehrlich è piuttosto in sintonia, purtroppo, con alcune prese di posizione di membri dell’Accademia Pontificia delle Scienze, che – nel corso di questi ultimi due o tre anni – non ci sono sembrati proprio in linea con la visione  della vita e della famiglia che si evince dalla Scrittura e dal Magistero della Chiesa (su Corrispondenza Romana trovate qualche esempio).

demografia_Thomas Robert Malthus_crisi economica_crescita popolazioneComunque, secondo il professor Ehrlich, entro il 1990 sarebbe morta la popolazione di metà degli Stati Uniti, di India e Cina, entro il 2000 l’Inghilterra avrebbe cessato di esistere. L’infanticidio e la sterilizzazione forzata di massa sono necessari per frenare la crescita della popolazione ed evitare a molti di morire di fame e preservare l’ecosistema (che noi ci ostiniamo a voler chiamare “creato”) dal cancro più pericoloso che ne minaccia l’esistenza : l’uomo.

Al di là del fatto che queste idee non sono propriamente “cattoliche”, ci sorprende anche il fatto che in un convegno così importante si dia credito a illazioni superate e smentite dai fatti.

L’allarme demografico, che la popolazione cresce troppo velocemente rispetto alle risorse,  è una vera bufala. L’abbiamo detto e ripetuto. E anche i dati della FAO e le pubblicazioni laiche come Nature e Il Sole 24 Ore lo confermano.

Antonio Socci, su Libero, riportava i dati del primo “Rapporto Fondazione Hume-Sole 24 ore” da cui si evince che negli ultimi 15 anni si sono ridotti gli squilibri a livello globale”.  E cita un articolo su “Agrarian Sciences”,  di Luigi Mariani, già docente di Agronomia e Agrometeorologia all’Università di Milano.

Malthus era già stato smentito nel 1870 dal filosofo americano Emerson: questi rilevò che  il vero fattore decisivo dell’economia politica è  l’ingegno umano.  E il XX secolo presenta dati che seppelliscono Malthus: grazie alla rivoluzione agricola infatti “le produzioni delle grandi colture sono aumentate di 5-6 volte a fronte di un aumento di 4 volte della popolazione mondiale. Questo è stato un fattore decisivo (insieme alle migliori cure mediche ed alle migliori condizioni di vita) per scongiurare la catastrofe malthusiana”.

Il fattore uomo, lungi dall’essere il cancro del pianeta, è tecnologia, scienza, impresa, investimenti, profitto, commercio, è la più grande delle risorse. Anche le materie prime e le fonti di energia  invece di diminuire, aumentano grazie all’ “ingegno umano”.

Scrive Mariani: “Al contrario di quanto quasi tutti vanno in questi anni dicendoci, il clima non si è fatto più proibitivo per fare agricoltura”.

“Le periodiche intemperanze del tempo atmosferico (siccità, piovosità eccessiva, gelo, ecc.) sono ampiamente controbilanciate dai maggiori livelli di CO2 e dalla sempre migliore tecnologia umana (in termini di nuove varietà, concimazioni, irrigazioni, trattamenti fitosanitari, diserbi, tecniche conservazione dei prodotti, ecc.), la quale garantisce un sempre più efficace adattamento alla variabilità climatica”.

Grazie alla tecnologia, oggi (dati Fao) l’89 per cento della popolazione mondiale gode di sicurezza alimentare, mentre nel 1970 ne godeva solo il 63 per cento e nel 1950 meno del 50 per cento.

Questa è la realtà.  Spiega Socci: “Se 60 anni fa vivevano sulla Terra 2 miliardi di persone e 1 miliardo faceva la fame, oggi siamo 7 miliardi e 6,2 miliardi hanno cibo a sufficienza...  mai nella storia si è riusciti a nutrire tanta gente”.

E poi la storia lo conferma: ovunque c’è stata crescita della popolazione, c’è stata ripresa economica. Laddove la popolazione è diminuita c’è stata crisi (basti pensare alla fine dell’Impero Romano e alla ripresa dopo l’anni 1000).

Conclude Socci: “Tanti si battono per proteggere la biodiversità, ma assai pochi si battono per quella che Benedetto XVI ha chiamato l’ecologia umana, a salvaguardia della vita, dell’integrità e della dignità dell’essere umano. Che è il grande “principio non negoziabile”. Forse, perché sono tanto pochi, in Vaticano non li hanno trovati e non li hanno invitati al convegno.

Redazione

 

 


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