07/07/2023 di Fabrizio Cannone

Continua il nostro progetto SOS Disabili. Ecco le ultime azioni

Taluni spiriti superficiali, che paradossalmente militano sia nelle file del laicismo più aggressivo che nel cattolicesimo più inquadrato, accusano le associazioni pro life e pro family di «dimenticare la carità verso i poveri e gli emarginati». Intendono dire che, sta bene adoperarsi per combattere pratiche barbariche e aberranti come l’utero in affitto o l'ingiusta e iniqua legge 194, ma occorre anche, per coerenza morale, aiutare fattivamente il prossimo che soffre, in particolare i più bisognosi e abbandonati.

E’ facile però rispondere alla critica facendo notare che contribuire a salvare le vite umane dei nascituri o dei malati scartati dal sistema (pro life) e impegnarsi per la crescita e la sana educazione dei bambini (pro family) è certamente fare opera di carità. Tanto più urgente quanto più è difficile condurre oggi certe battaglie controcorrente.

Ma in ogni caso, sarà sempre sacrosanto spendersi, come fanno in Italia tantissime associazioni laiche e cattoliche, di destra e di sinistra, per la solidarietà verso chi soffre, i bambini abbandonati, i malati gravi, gli anziani soli, e tutti coloro che sono bisognosi di un sostegno e di un sorriso.

In tal senso, Pro Vita & Famiglia sostiene da sempre altre associazioni e anche singole famiglie gravate da disabilità e malattia. E lo fa all’interno del Progetto SOS Disabili, ormai posta in essere da diversi anni.

Gli ultimi aiuti, tra la fine del 2022 e la prima metà del 2023, ammontano a oltre 5.600 euro, una somma piccola rispetto a fondazioni milionarie di beneficienza, ma grande per Pro Vita & Famiglia che, grazie alle sole donazioni di voi lettori, di benefattori, di privati cittadini e del fondamentale 5xMille, può sostenere i portatori di disabilità.

Tra gli ultimi amici sostenuti da Pro Vita & Famiglia, la famiglia di M.T., un giovane per circa 10 anni in coma a seguito di un gravissimo incidente, ma che poi si è risvegliato. Per la gioia del fratello e dei genitori, che hanno sempre creduto nella possibilità del “miracolo”. Anche M. P. è stato recentemente sostenuto nella sua faticosa lotta di ogni giorno per custodire e proteggere il figlio, con Trisomia 21.

Non mancano poi enti e associazioni che si occupano di solidarietà verso gli indifesi e più abbandonati che ricevono una mano. Come l’Associazione Italiana psicologi e psichiatri, con delle donazioni finalizzate a progetti sulla disabilità e la “Hands of Grace community”. Quest’ultima è un’agenzia di servizi che fornisce supporto e consulenze professionali, incentrati sull’inclusione lavorativa e sociale di persone con disabilità intellettive e senzatetto. Ma anche aiuti concreti, nella gestione e la pulizia della casa, di persone disabili e con varie difficoltà.

Tutto questo, è bene ribadirlo, viene fatto in perfetta armonia con la battaglia principale dell’associazione che è quella della difesa incondizionata della vita umana (dal concepimento alla morte naturale) e quella in favore della famiglia naturale, in modo che tutti i bambini abbiano il diritto concreto di essere cresciuti ed educati dai propri genitori.

 

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