23/05/2020 di Manuela Antonacci

#ConnessiPerLaVita, la testimonianza degli Universitari per la Vita

Quest’ anno la Marcia per la Vita, prevista per oggi 23 maggio, non si terrà materialmente, essendo stata rinviata al 22 maggio 2021, ma al suo posto si terrà ugualmente un evento, sebbene, virtuale, finalizzato a promuovere gli stessi valori.

L’iniziativa dal titolo #Connessiperlavita, è iniziata lunedì 18 maggio, con una serie di video, interventi e saluti di vari esponenti dell’associazionismo pro-life ma anche di singole persone che da sempre si dedicano alla difesa della vita. Sono infatti state diffuse interviste e riflessioni sul tema della difesa della Vita e sulle ragioni per cui è necessario difenderla Ne abbiamo parlato con Chiara Chiessi portavoce degli universitari per la Vita e il vicepresidente Fabio Fuiano.

 

Fabio, ci descrive e commenta questo evento?

«Questo evento nasce dalla necessità di essere voce dei senza voce anche in un periodo come quello che stiamo vivendo, di grandi difficoltà, in cui, purtroppo, la Marcia per la Vita non si svolgerà in pubblica piazza ma si terrà appunto, in modo virtuale, sui social, facendo in modo che intervengano quante più persone possibile. Un periodo terribile, il nostro, dovuto alle leggi inique che nel nostro paese hanno mietuto così tante vittime, in special modo la legge 194, sull’aborto che ha distrutto la vita, almeno a livello di dati ufficiali, di sei milioni di innocenti, dal 1978, in 40 anni di attività e poi naturalmente la legge 40 che ha liberalizzato la tecnica di fecondazione extracorporea artificiale che naturalmente ha una sua abortività intrinseca nella tecnica stessa. Per non parlare delle derive eugenetiche della legge 40. La necessità di questa Marcia è tanto più necessaria, quanto più il mondo abortista ha accelerato in maniera indescrivibile con i suoi progetti di liberalizzazione ulteriore, l’aborto. Date le accelerazioni che ci sono state e le conseguenze nefaste, considerato che ci saranno diverse donne che sperimenteranno la terribile realtà della pillola abortiva, che consentirà loro di vivere la terribile esperienza di vedere, in solitudine, il proprio figlio espulso, con un trauma tremendo, orribile, raccontato da tantissime donne che ne hanno fatto esperienza».

Chiara, che ruolo avranno gli universitari per la Vita?

«E’ un ruolo fondamentale! Perché noi facendo apostolato con i giovani, principalmente con i social, li utilizziamo sempre, molto. Quindi stiamo già inserendo tutti i video realizzati sulla nostra pagina e sono video di contenuto, dove ci sono delle testimonianze da parte di personaggi prollife ma anche video formativi, mi viene in mente quello di Tommaso Scandroglio. Inoltre, noi Universitari per la Vita abbiamo realizzato varie clip dei nostri ragazzi, in cui ognuno di loro spiega perché marcerà per la vita. Quindi è un modo per far vedere che i prolife ci sono. L’importanza di questo evento sta nella diffusione e poi c’è anche un fatto importante: che nella Marcia per la Vita virtuale ci sarà una mia testimonianza che andrà in onda su WTN, in cui spiego l’importanza di approcciare i giovani a queste tematiche, spiegando la nostra attività e come i giovani vogliano la verità e non il compromesso».

Fabio, pensate di poter avere ugualmente una buona visibilità con questo evento virtuale, sarà possibile mettere in evidenza tutto il bene che fanno gli universitari per la Vita, se sì perché?

«Riguardo la visibilità dell’evento ci rendiamo perfettamente conto che sarà notevolmente ridotta, il social si presta a veicolare determinati messaggi ma fino ad un certo punto. E’ più di impatto una marcia con cui blocchiamo le strade di Roma e manifestiamo con la nostra presenza il nostro dissenso. Dal vivo, il blocco delle strade, del traffico, in determinate zone del centro, passare sotto le finestre dei palazzi, passando dal punto che ci separa dal punto di partenza al punto di arrivo induce talvolta gli altri, ad unirsi alla Marcia stessa. Sui social il messaggio sarà veicolato con un mezzo più limitativo. Ciononostante non potevamo rimanere in silenzio davanti ad un’accelerazione delle principali battaglie del mondo pro morte. Non potevamo rimanere con le braccia conserte di fronte a tutto questo scempio che potevamo veder e vivere. Quindi veicolare determinati messaggi coi contenuti video che potrebbero essere riutilizzati, viene fatto con la speranza che servano anche a chi si connetterà in seguito. In questo modo rimane traccia del nostro operato e del messaggio che vogliamo inviare, denunciando come assolutamente inique alcune leggi che vedono l’essere umano non come uno che ha una natura umana consolidata. E’ necessario denunciare questa matrice antropologica, ristabilendo la vera natura dell’uomo: un’essenza, una sostanza umana che è data da sempre e per sempre, dal concepimento alla morte naturale e non è possibile di diminuzioni e annullamenti. Un uomo non diventa uomo è già uomo e non gli viene attribuito dall’esterno. Il mio invito è quello di partecipare, quanto più possibile, a questa marcia virtuale con lo sguardo alla prossima Marcia reale che vivremo insieme il 22 maggio del prossimo anno, in cui scenderemo in piazza e veicoleremo gli stessi messaggi ma stavolta, fisicamente».

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