03/11/2020 di Manuela Antonacci

Cinema e teatri chiusi ma le mostre gayfriendly no

Incredibile ma vero, nonostante tutte le restrizioni legate al covid, come il divieto di feste, la chiusura di locali, dei centri sportivi e l’annullamento de facto della movida, ci sono iniziative che evidentemente sono considerate immuni dal contagio. Parliamo della Quadriennale d’arte di Roma, che ospita davvero un’iniziativa “sui generis” (è proprio il caso di dirlo) e aprirà i battenti ad ottobre, così come hanno affermato i curatori Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol, annunciando che la prossima edizione si terrà al Palazzo delle Esposizioni dal 29 ottobre 2020 fino al 17 gennaio 2021.

“Nonostante l’età e l’esperienza maturata, oggi provo una sottile emozione perché si sta realizzando un progetto che è stato fortemente messo in dubbio dalla emergenza che tutti noi stiamo vivendo e devo ringraziare molte persone per questo grande passo. La Quadriennale è riuscita a portare avanti il proprio mandato sempre, in qualsiasi periodo storico, e non poteva non fare lo stesso”, questo ha affermato il Presidente Umberto Croppi durante una conferenza stampa. L’iniziativa si chiama Fuori ed è nella forma e nei contenuti un vero e proprio omaggio al F.U.O.R.I, il Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano, tutto patrocinato e finanziato con soldi pubblici (ben un milione di euro): coinvolti il Ministero dei Beni Culturali, la Regione Lazio e il Comune di Roma.

Il progetto, peraltro, è stato fortemente voluto dal ministro Dario Franceschini la cui attenzione, a quanto pare è concentrata in maniera univoca su iniziative di questo tipo, e poco si cura della triste sorte di teatri e cinema. Lo stampo fortemente omosessualista della mostra è dichiarato dalla stessa curatrice Sarah Cosulich

«FUORI è un riconoscimento degli approcci femminili, oltre che femministi, delle ricerche nell’ambito queer e degli immaginari gender fluid nella storia dell’arte contemporanea, con un esplicito omaggio all’esperienza del FUORI! La prima associazione per i diritti degli omosessuali, formatasi agli inizi degli anni Settanta». Ci si chiede allora, in che modo la diffusione del solito messaggio in salsa arcobaleno possa essere trattato, in un momento così drammatico per il Paese, al pari di una delle tante emergenze che richiederebbero la piena attenzione del governo, in Italia, al punto da giustificare l’elargizione di una somma di denaro pubblico così ingente.

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