24/12/2017

Cellule immunitarie “prima tata” del feto

Le cellule immunitarie adulte sono in grado di far regredire il cancro e possono, così, rivelarsi una nuova speranza per molti malati.

Un articolo dell’Ansa, ora, ci informa sul fatto che le cellule immunitarie, note per essere dei “Killer naturali” di cellule tumorali o infette da virus, ricoprono anche un ruolo fondamentale per il nutrimento del feto.

Un gruppo di ricercatori dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina, coordinati dai professori Haiming Wei e Zhigang Tian, ha pubblicato infatti sulla rivista “Immunity” i risultati del suo lavoro di osservazione sui topi, dimostrando come queste cellule, nelle prime settimane dello sviluppo embrionale, aiutino il feto a nutrirsi fino alla completa formazione della placenta.

Come afferma la rivista, tali cellule, che sono presenti in ampie popolazioni nell’interfaccia materno-fetale (prima dello sviluppo della placenta), sono in grado di secernere i fattori che promuovono la crescita sia nell’uomo che nel topo, come la pleiotropina e l’osteoglicina.

Inoltre, contribuiscono positivamente anche ad incrementare il peso del bambino ed a consentire la formazione dei vasi sanguigni della placenta in fase di evoluzione.

Proprio per l’azione quasi “premurosa” che queste cellule svolgono nei confronti del nascituro, esse sono state artisticamente rappresentate sulla copertina della rivista (in un’illustrazione realizzata da Binquing Fu) nelle vesti di “prima tata” che si occupa del piccolo producendo e fornendogli il nutrimento adeguato.

cellule_immunitarie

Gli stessi ricercatori cinesi sono i primi ad affermare che un buon utilizzo di queste cellule, le più aggressive del sistema immunitario, potrebbe sostituire quello delle cellule staminali embrionali, che possono essere usate solo uccidendo il bambino allo stato embrionale cui appartengono e non servono alla cura: piuttosto provocano tumori.

Speriamo che la buona scienza vada avanti nella ricerca di ciò che consente il vero bene della vita umana, agendo a sua difesa e nel rispetto della sua natura.

Luca Scalise


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