18/09/2019

Catania, morta dopo un aborto. Sette medici a processo

Valentina Milluzzo ha perso la vita il 16 ottobre del 2016, mentre si trovava alla 19esima settimana di gravidanza, a seguito di un aborto che le ha fatto perdere i due gemellini che stava aspettando dopo essere ricorsa alla fecondazione assistita.

Adesso, a distanza di quasi tre anni, si è tenuta la prima udienza del processo nei confronti di sette medici e ostetrici del reparto di ginecologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania. Il reato ipotizzato, infatti, è quello di concorso in omicidio colposo plurimo.

Come riportato da La Sicilia Web, gli imputati sono il primario del reparto, Paolo Scollo, perché «in posizione di garanzia e con obblighi di controllo e vigilanza»; i medici Silvana Campione, Giuseppe Maria Alberto Calvo, Alessandra Coffaro, Andrea Benedetto Di Stefano e Vincenzo Filippello, «in servizio nel reparto e in sala parto, avvicendatisi nei turni di guardia»; e l’anestesista Francesco Paolo Cavallaro, «intervenuto in sala parto la notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2016».

Sulla vicenda erano tornati i riflettori già qualche mese fa, quando durante la tramissione della Rai “Storie Italiane”, i familiari avevano reso pubbliche le motivazioni della perizia medica affidata dal Tribunale di Catania a due esperte. Secondo le motivazioni l’aborto era considerato «inevitabile» già dal 5 ottobre 2016, ovvero undici giorni prima della morte per arresto cardiocircolatorio, consecutivo a shock settico in soggetto con sepsi.

Ora la terza sezione del tribunale di Catania ha aggiornato l’udienza al prossimo 29 ottobre per sentire le parti offese, tra le quali c’è anche la sorella della vittima, che si è costituita parte civile.

 

di Salvatore Tropea

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