15/07/2017

Cambiamento climatico? Smettete di fare figli!

Il cambiamento climatico si combatte non facendo figli, evitando di viaggiare in aereo, abbandonando l’automobile e seguendo una dieta vegana o almeno vegetariana.

Questa la tesi del canadese Seth Wynes, ricercatore della University of British Columbia, che in uno studio da poco pubblicato dà questi quattro consigli per preservare e salvare il pianeta Terra.

Mentre il presidente Donald Trump ha ritirato gli Stati Uniti dagli accordi di Parigi sul clima, c’è chi – come Wynes – sostiene l’importanza dell’impegno individuale, di ogni persona, nella lotta contro il presunto surriscaldamento globale.

L’uomo è la causa del cambiamento climatico?

Il presupposto da cui parte la ricerca – e da cui partono tutti i pasdaran ambientalisti, ecologisti e verdi del mondo, guarda caso sostenuti dagli organismi internazionali – è l’origine umana dei cambiamenti climatici. Il che è tutto da dimostrare. Nel corso della storia infatti il clima varia naturalmente e non è affatto semplice prevedere il futuro. Non a caso gli stessi ambientalisti che oggi temono scioglimento di ghiacciai e desertificazione, sino a quarant’anni fa paventavano una nuova era glaciale. E oltretutto non esitano a manipolare i dati pur di dar credito alle loro teorie catastrofiste.

Se infatti è indubbio che l’attività degli uomini a volte è causa di un nefasto sfruttamento del pianeta (il caso della Cina comunista e turbo-capitalista è lampante), non si deve d’altro canto dimenticare che fino al XIII secolo la Groenlandia era – come dice il nome – “terra verde” e vi si coltivava il frumento, mentre in Inghilterra esisteva ancora la vite: dov’era l’inquinamento umano all’epoca?

Gli ecologisti vogliono l’estinzione umana?

È quindi abbastanza evidente che la battaglia ecologista (quella ideologica ovviamente, che non ha nulla a che vedere con il sano e doveroso amore per l’ambiente naturale, come abbiamo detto nel numero di maggio della nostra rivista) è una scusa per imporci dogmi anti-natalisti e nuovi stili di vita. Chi non si piega, così come accade per i dogmi LGBT, viene tacciato di negazionismo e dovrà essere severamente punito (non è uno scherzo, se ne parla da anni). Pertanto, dobbiamo diventare tutti vegani o vegetariani (eppure anche gli animali producono CO2!) e dobbiamo evitare di salire in macchina o su un aereo.

Soprattutto però, come dice Wynes, dovremmo sterilizzarci o quasi: smettere di avere figli ridurrebbe le emissioni di anidride carbonica (CO2) di 60 tonnellate. Ma si tratta evidentemente di una stima totalmente campata in aria, basata su eventuali emissioni future delle nuove generazioni. Il messaggio è chiaro ed è quello delle politiche malthusiane dell’Onu: ridurre la popolazione mondiale, perché l’uomo è il cancro del pianeta. Per farlo, a meno che non si diventi tutti casti, è necessario ricorrere alla contraccezione e all’aborto. Insomma, per salvare la Terra dovremmo tutti smettere di vivere ed estinguerci.

Federico Catani

P.S. In questa follia verde si verificherà presto o tardi un cortocircuito. Gli ecologisti infatti dovranno perseguitare sopratutto gli omosessuali che rivendicano il diritto al figlio, fosse anche fabbricato ad arte con l’utero in affitto: se infatti dobbiamo ridurre il numero di esseri umani, il gay deve fare il gay, cioè continuare ad avere i suoi rapporti sterili, senza pretendere bambini. O no?

Fonte: El País


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