05/03/2022 di Luca Volontè

Australia. Il primo ministro difende gli sport femminili dagli attacchi del gender

Il primo ministro australiano Scott Morrison ha pubblicamente appoggiato le leggi in discussione nel Parlamento nazionale che permetterebbero alle organizzazioni sportive di vietare agli uomini transgender di competere negli sport femminili.

Morrison ha descritto il disegno di legge come un "salva sport femminili", proposto della senatrice liberale Claire Chandler. Il testo è arrivato in parlamento all'inizio di questo mese e sempre il primo ministro lo ha commentato come un "formidabile" strumento per salvaguardare lo sport e le attività femminili nel paese. 

Il Premier Morrison, a pochi mesi dalle elezioni del prossimo 21 maggio, ha voluto con chiarezza cristallina ribadire ai giornalisti nei giorni scorsi di essere favorevole e pensare che la proposta sia da incoraggiare. Il disegno di legge intende "garantire che tutti gli enti sportivi non siano limitati nella loro capacità di organizzare competizioni ed eventi, soprattutto a causa della minaccia di denunce di discriminazione basare sul sesso”.

"L'intento politico primario del progetto di legge – ha ribadito - è quello di riconoscere che la categorizzazione per sesso è un meccanismo necessario e importante per garantire la partecipazione sportiva delle donne e le opportunità competitive”. Si cerca così di garantire che lo sport femminile venga protetto e incoraggiato e che una persona di sesso maschile non abbia il diritto di chiedere l'inclusione in una competizione femminile sulla base dell'identità di genere.

Una recente ricerca in Australia, inoltre, ha evidenziato che il 75% degli australiani è d'accordo con le protezioni legali per lo sport delle ragazze contro le partecipazioni transgender. Il Canberra Times, invece, ha sostenuto che il governo sta ignorando i "diritti umani" nel tentativo di "guadagnare i voti dei transfobici".

Ciò nonostante, il Partito Liberale d'Australia, come ha già dimostrato il suo leader e Premier Morrison, ha trovato il coraggio di legiferare su questo tema e di stare dalla parte delle donne e delle ragazze che desiderano competere in modo equo e usare gli spogliatoi senza la presenza o addirittura gli abusi dei maschi.

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.