20/02/2020

Audizioni su Pdl contro omotransfobia. PV&F: “Progetto di legge con pregiudiziale di costituzionalità e senza allarme sociale”

COMUNICATO STAMPA

Audizione in Commissione Giustizia alla Camera dei Deputati sul Pdl a contrasto dell'omotransfobia.

Pro Vita & Famiglia: “Progetto di legge con pregiudiziale di costituzionalità e senza allarme sociale”

 

Roma, 20 febbraio 2020

“Sono iniziate le audizioni in Commissione Giustizia sul Pdl a contrasto dell'omotransfobia. ZAN, BERSANI, BORGHI, BOSCHI e gli altri firmatari chiedono di proteggere le persone omosessuali o transessuali con l’abbinamento della legge Mancino/Reale che con questo tema non c'entra per nulla. Dove sarebbero stati rintracciati motivi razziali o etnici o religiosi? Venga rispettato l’art. 21 della nostra Costituzione che tutela la libertà di pensiero, di opinione e di espressione, cardine di una democrazia compiuta” hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita & Famiglia, Onlus organizzatrice del Congresso delle Famiglie di Verona. 

Ma c’è un’altra pregiudiziale di costituzionalità: creare una specifica categoria di persone da tutelare in base al proprio comportamento sessuale costituisce un’infondata violazione del principio di uguaglianza di tutti i cittadini” hanno aggiunto i vertici dell’Onlus, secondo cui “non c’è neanche l’allarme sociale. In Italia sono diminuiti i reati d'odio rispetto al 2018, secondo i dati dell'Oscad, l'Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori. L’analisi ha mostrato un calo delle aggressioni fisiche legate all'orientamento sessuale e all'orientamento di genere (da 43 a 29). Cioè una minima parte di quei 969 reati d’odio registrati nel 2019”.

“E quindi - hanno concluso Brandi e Coghe - “ci rispondano ora lor signori: a quale necessità risponde una legge cosiddetta contro l’omofobia? Agli interessi di una piccola ma potente comunità definita Lgbt? Qui si tratta di mettere il bavaglio e di togliere la libertà di pensiero alle persone. Legittimo tutelare con la legge penale soggetti deboli e atti di violenza, ma questa scelta normativa non è legittima né adeguata. La vigente normativa in materia di reati contro la persona è assolutamente atta a punire i comportamenti illeciti” hanno concluso Brandi e Coghe. 

 

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