03/02/2024 di Fabio Piemonte

Arriva lo spot pro Lgbt nella settimana di Sanremo

Anche il noto brand di make-up Pupa si prepara a far parlare di sé. Suscitare polemiche sembra infatti essere il principale scopo del nuovo spot che sarà diffuso sulla Rai durante i giorni del Festival di Sanremo.

Nella prima scena si vede una donna appena truccata e pronta nel suo abito da sposa, mentre lo sposo l’attende emozionato all’altare. La celebrazione delle nozze è appena cominciata che irrompe in chiesa l’amante di lei, dopo una corsa in auto contro il tempo mentre fuori infuria un violento temporale. Non appena vede la sua amante, senza pensarci su due volte, la sposa lascia lo sposo all’altare e scappa via con lei. Le due donne salgono così al volo sull’autobus di linea, tenendosi per mano. Lo spot rievoca la scena finale de “Il laureato” del 1967, in cui Dustin Hoffman giungeva sull’altare con lo stesso tempismo per riprendersi l’amata Katharine Ross.

Attraverso un racconto per immagini di pochi secondi, Pupa si mostra dunque maggiormente desiderosa di veicolare un messaggio ideologico piuttosto che di pubblicizzare i suoi trucchi. Dei quali, appunto, non si vede neanche l’ombra durante lo spot, se non un rimando indiretto ai prodotto “water-proof”, che non si sciolgono con la pioggia.

Insomma uno spot all’insegna del “Love is love” e dell’apologia e promozione del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Ma non solo. Uno spot che, come detto, anziché pensare a pubblicizzare i propri prodotti, mira a screditare il sacramento del matrimonio (visto che siamo in una Chiesa, mica in Comune) e a smantellare l’idea di famiglia naturale fondata sull’unione di un uomo e una donna.

Ma un altro aspetto che preoccupa, oltre al messaggio di fondo, è la pianificazione della sua messa in onda, non chiaramente casuale, nei giorni del Festival della canzone italiana sulla rete ammiraglia, affinché gli sia garantita maggiore visibilità e audience, soprattutto tra i giovanissimi.

Insomma, accingendosi a propagandare i temi cari all’agenda Lgbtq+, anche il brand Pupa sposa l’ideologia di genere ponendosi così al servizio della diffusione del ‘pensiero unico’ attraverso uno spot il cui leitmotiv punta a essere condiviso sollecitando subdolamente soprattutto le corde emotive dei più giovani.

Ah. A proposito. Ricordate il tanto criticato spot della pesca di Esselunga? In quel caso non c’era nessuna settimana del Festival da sfruttare commercialmente e, al di là della storia raccontata, si mettevano davvero in mostra i prodotti (uno in particolare) del marchio. Quella pubblicità è stata praticamente massacrata dal mainstream. . . e questa invece?

 

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