02/01/2023 di Fabrizio Cannone

Arrestato medico pro life a Madrid

In Spagna, secondo un report ufficiale del Ministero della salute (Interrupción volontaria del Embarazo), gli aborti nel 2021 sono aumentati. E a fronte di 337.380 bambini nati vivi, a 90.189 è stato impedito di vedere la luce. Gli stessi suicidi, sempre nel 2021, hanno raggiunto un nuovo picco di 4003 vittime. Oltre 10 al giorno.

Come se il sangue sparso fosse poco, alcune proposte recenti dei socialisti e dell’estrema sinistra vorrebbero rendere l’aborto più snello, abolendo i giorni di riflessione, il consulto con lo psicologo, e permettendo alle ragazze dai 16 anni di abortire, anche senza il parere dei genitori.

Ma c’è chi non si arrende davanti a questo scenario funesto e lotta per un 2023 più pacifico e vitale. Per esempio il dottor Jésus Poveda, medico di 65 anni, che il 28 dicembre di ogni anno manifesta pacificamente davanti a una clinica abortista.

Alcuni giorni fa quindi, in occasione della festa dei martiri innocenti (i bambini trucidati da Erode), alle 9 del mattino, il combattente per la vita era già davanti all’ospedale Dator di Madrid, per far sentire la voce di chi non ha voce.

Il medico, come ci informa Aci stampa, quotidianamente “aiuta le madri a rischio di aborto” e solo il 28 dicembre di ogni anno tiene un atto di protesta. E’ nota, “nel mondo pro-vita di Madrid”, la sua espressione-bandiera: “364 giorni di assistenza, 1 di resistenza”.

Alcuni passanti hanno solidarizzato con il medico coraggioso, salutandolo e offrendogli “dei biscotti”, mentre attendeva, con un atteggiamento di resistenza passiva, “di essere portato via dalle forze di sicurezza”.

Va notato che, come al solito, degli odiosi contro-manifestanti, erano a pochi passi dal medico e hanno inscenato la loro abituale contro-testimonianza. Ma la polizia si è avventata solo sul pro life, lasciando indisturbati i pro choice, che in verità dovrebbero essere chiamato pro death.

Prima dell’arresto, filmato e disponibile sul web, il dottore ha concesso una breve intervista in cui spiega le ragioni della sua ostinata presenza. Facendo notare che proprio in quella clinica, “10.000 aborti sono stati fatti all'anno per molti anni”. E questo micro-genocidio silenzioso e silenziato, costituisce “un certo numero di aborti che mi stordisce davvero”.

Nel panorama glaciale della Spagna socialista attuale, un presule ha fatto sentire la sua voce. Mons. José Ignacio Munilla, vescovo di Orihuela-Alicante, ha commentato il vile arresto del dottore su twitter. Scrivendo così: “E cosa hai fatto mentre milioni di vite innocenti venivano sterminate?”. Domanda implicitamente messa in bocca a Dio, sommo Giudice dell’umanità. A cui, “il dottor Jesus Poveda risponderà: Mi dispiace Signore, sono potuto arrivare solo alla porta del centro per l'aborto!”.

Auguriamoci quindi che l’anno 2023 appena iniziato non venga “abortito” prima ancora di nascere. Ma sia anzi l’inizio della fine per la cultura della morte e segni l’auspicato trionfo della pace, della solidarietà e della vita nel mondo intero.

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