07/06/2023

Anche la Regione Lombardia nega patrocinio a Pride. Scelta di civiltà contro utero in affitto e istanze gender

Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato, con 43 voti contrari e 23 favorevoli, la mozione discussa ieri pomeriggio per delegare un rappresentante dell'aula consigliare a partecipare, indossando la fascia istituzionale, al Milano Pride 2023.

Nel testo, a prima firma del consigliere di Patto Civico Luca Paladini, si chiedeva, «analogamente a quanto deliberato nel 2022», una partecipazione istituzionale alla manifestazione milanese «al fine di ribadire l'impegno di Regione Lombardia volto a superare qualsiasi forma di discriminazione e disuguaglianza, promuovendo il pieno rispetto della dignità umana, per una società più giusta, più equa e inclusiva».

Una decisione che arriva dopo il ritiro del patrocinio della Regione Lazio per lo stesso evento di Roma e che conferma come ci sia la buona e chiara volontà politica e istituzionale di non avallare in nessun modo le istanze e le richieste ideologiche del mondo Lgbtqia+. Giusto, infatti, lottare per ogni forma di discriminazione e disuguaglianza, ma il pieno rispetto della dignità umana e per una società più giusta, equa ed inclusiva non passa da eventi che pubblicizzano e vogliono legittimare e legalizzare pratica aberranti e concetti anti-scientifici come l’identità di genere, l’utero in affitto, l’adozione per coppie omosessuali, il gender nelle scuole di ogni ordine e grado, la Carriera Alias o le trascrizioni anagrafiche per “figli” di coppie gay.

«Bene la decisione del Consiglio Regionale della Lombardia di bocciare la richiesta di patrocinio e rappresentanza istituzionale con la fascia al Gay Pride di Milano. E’ un importante segnale di civiltà, di tutela di donne, famiglie e bambini e di legalità per chi vuole invece, con questi eventi, legittimare e legalizzare pratiche come l’utero in affitto, l’adozione per coppie omosessuali, le trascrizioni anagrafiche per “figli” di coppie gay, ma anche i progetti gender in tutte le scuole e la pericolosa Carriera Alias» è stato il commento di Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus. «Non è con queste istanze ideologiche e aberranti che passa la giusta e doverosa lotta alle discriminazioni e la promozione della dignità umana di cui ha parlato il consigliere di Patto Civico Luca Paladini, primo firmatario della mozione bocciata. La dignità umana da tutelare è quella negata alle mamme trattate come schiave dall’utero in affitto e ai bambini usati come prodotti da supermercato e alle donne discriminate dall’identità di genere e dal self-Id. Siamo grati a chi ha votato contro questa proposta e in particolare a chi ha sottoscritto, alle ultime elezioni, il nostro Manifesto Valoriale, tenendo fede a quanto promesso: i consiglieri Cappellari, Massardi, Scurati (Lega); Forte, Valcepina, Villa e Zamperini (Fratelli d’Italia) e Dozio (Lombardia Ideale)».

 

Fonte: Ansa

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.