09/11/2014

AIDS, preservativi, educazione

Libertà e Persona ha pubblicato un post del prof. Enzo Pennetta che è tutto da leggere, nonostante la lunghezza: Festival della Scienza, AIDS e preservativi. La scomoda verità.

Nell’articolo, Pennetta risponde per le rime a chi si è indignato perché degli insegnanti, che avevano portato gli studenti al “festival della scienza” di Genova, hanno protestato per lo sponsor, Durex, che non c’entra niente con la scienza. E per un contenitore pieno di condom da portar via gratuitamente. 

Gli “indignati” su Wired hanno scritto che certi professori dovrebbero vergognarsi perché

1) non sono educatori

2) non conoscono le verità scientifiche sull’importanza del preservativo per prevenire l’AIDS.

L’ottimo Pennetta spiega perfettamente alla “coordinatrice pedagogica” autrice dell’articolo di Weird la differenza che c’è tra educare, informare e dare istruzioni.

In particolare: Quando l’autrice afferma “i nostri giovani imparano il sesso su youporn” e poi porta come problema che su youporn non si usano i preservativi, non sta parlando di educazione. Semmai si parla ancora di “istruire” qualcuno sull’uso del profilattico, non di educare. E quando poi finalmente viene correttamente posta all’attenzione la differenza tra pornografia, amore e sesso non si capisce cosa questo c’entri col preservativo in quanto non contraddistingue uno dei casi rispetto all’altro. In poche parole, il contenitore dei preservativi aiutava a capire la differenza tra pornografia, amore e sesso?”

E poi ricorda: “Non è questa l’educazione. Educare su questi argomenti significa dire che non è l’uso del profilattico a sistemare le cose, educare semmai significa far capire che una vita affettiva non sregolata non solo difende dalle malattie contagiose ma è anche benefica psicologicamente. Il resto è dare istruzioni, è “tecnica”, una tecnica per prevenire malattie che non a caso si chiama “profilassi” da “pro phylax”, custode posto a difesa di qualcosa, da cui “profilattico”.”

Poi, grafici e numeri ufficiali alla mano, dimostra che quella dell’AIDS in Italia è dunque un’epidemia sotto controllo, niente a che vedere con i casi dei paesi presi come riferimento dalla mostra fotografica del Festival della scienza. La sponsorizzazione da parte della Durex e l’iniziativa dei preservativi ‘free’ appaiono dunque non particolarmente utili ai fini della prevenzione della malattia, resta la motivazione commerciale che niente ha a che vedere con l’educazione. “

Infine, sempre analizzando i grafici e i numeri pubblicati dall’Istituto Superiore della Sanità, si interroga su un ” leggero incremento dei casi di contagio da HIV negli ultimi anni, orientativamente dal 2008?.

E si scopre che tutte le modalità di trasmissione sono in diminuzione, tranne una: i rapporti omosessuali.

Lasciamo la conclusione a Pennetta: Su una cosa concordo con l’articolo di Wired, quando è il caso bisogna “trattare argomenti delicati, importanti, a volte imbarazzanti, perché questo è quello che deve fare un insegnante, se vuole ritenersi tale”, e dai dati dell’ISS emerge il fatto che l’AIDS è una malattia sotto controllo, ma che vede come punti critici l’incremento nell’uso delle droghe iniettabili e nei rapporti omosessuali maschili.

Insegnanti, poiché da nessuna altra parte viene detto, abbiate il coraggio di spiegare che i rapporti omosessuali maschili sono il maggior fattore di rischio per l’AIDS. Chi non lo fa dovrebbe vergognarsi.”

Francesca Romana Poleggi

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