15/04/2015

Aborto: la riforma in Spagna è una presa in giro

In Spagna è iniziato l’iter per modificare la legge sull’aborto.

Con 184 voti a favore e 136 contrari, il Congresso ha stabilito che le minorenni non potranno più abortire senza il consenso dei loro genitori.

Si tratta di una lieve riforma di quanto stabilito in materia durante il governo Zapatero, quando si permise anche alle ragazze con meno di 16 anni di ammazzare il bambino nel grembo senza alcun bisogno del permesso genitoriale.

Fortemente voluta dal Partito Popolare, che detiene la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, questa modifica in realtà è un’inezia rispetto alla drastica proposta di riforma promessa in campagna elettorale e presentata nel 2013 dall’ex ministro della Giustizia Gallardόn. Il malcontento nel mondo pro-life spagnolo e nello stesso PP, infatti, non si è fatto attendere.

Bludental

Da mesi chi ha a cuore il diritto alla vita critica duramente il presidente Mariano Rajoy, che ha gettato alle ortiche le sue promesse, ha rinnegato gli ideali del suo partito (ammesso che ce ne siano mai stati) e ha tradito i suoi elettori. Il PP è diventato una formazione politica totalmente inaffidabile sui temi etici, tanto che lo slogan “Yo rompo con Rajoy” ormai è un classico tra i difensori dei valori non negoziabili.

Meritano però il plauso quei deputati che si sono rifiutati di obbedire ai diktat del partito. Nonostante l’ordine di scuderia del PP fosse di votare compatti, senza alcuna libertà di coscienza, una deputata, Eva Durán, ha espresso voto contrario e altri quattro, José Eugenio Azpiroz, Lourdes Méndez, Javier Puente e Antonio Gutiérrez Molina si sono astenuti, rivendicando la propria coerenza, il diritto ad agire secondo coscienza e soprattutto un intervento legislativo ben più forte e incisivo contro l’aborto. Lo stesso ministro della Giustizia, Alfonso Alonso, anche per venire incontro ai deputati malpancisti, nei giorni scorsi ha voluto affermare che l’aborto non è un diritto, come invece recita la legge attualmente in vigore.

Eppure con questo ritocco di facciata, il PP lascia sostanzialmente intatta e anzi, in un certo senso rafforza tutta la riforma di Zapatero, contro la quale un tempo si era battuto. Evidentemente è il prezzo da pagare alle potenti lobby internazionali mortifere e antinataliste per restare al governo…

Fonte: El Mundo

Federico Catani

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