19/03/2022 di Luca Volontè

Aborto. In Irlanda del Nord zone “cuscinetto” davanti alle cliniche contro le proteste e le preghiere

In Irlanda del Nord i risultati di una consultazione pubblica, sull'opportunità di introdurre zone di censura alla preghiera intorno alle cliniche per l'aborto, hanno rivelato che solo 13 (0,2%) dei 6.412 contributi inviati dai cittadini hanno condiviso questo progetto di legge.

Nonostante questa schiacciante opposizione da parte dell'opinione pubblica, i deputati hanno votato a favore dell’avvio della discussione sul progetto di legge con 58 voti favorevoli contro 28. Servire il popolo? Diciamo, come spesso capita, che ci si serve del popolo e quando il popolo dichiara una opinione diversa dai governanti, lo si censura.

Il progetto di legge renderebbe illegale "influenzare una [persona che cerca un aborto], direttamente o indirettamente" nelle "zone di accesso sicuro". Questa proposta, quindi, renderebbe effettivamente illegale offrire assistenza, consigli o anche pregare nelle "zone di accesso sicuro" fuori dalle cliniche per aborti e dagli ospedali che offrono aborti in Irlanda del Nord.

Il massimo del paradosso nella votazione dei deputati, inoltre, si è toccato quando anche coloro che si auto dichiarano pro life in pubblico hanno deciso di sostenere per ragioni di partito l’apertura della discussione sul progetto di legge. Mentre il DUP e il TUV, partiti conservatori anglicani, si sono detti fortemente contrari, sostenendo che potrebbe influenzare il diritto di protesta e manifestazione del pensiero e che tale legislazione non è necessaria; Sinn Féin, Alliance, SDLP e Ulster Unionist MLAs, invece, sono stati i partiti che hanno sostenuto la decisione.

L'SDLP è un partito autoproclamatosi pro-vita e un certo numero di deputati dell'Ulster Unionist sono anch’essi tra gli autoproclamatisi deputati "pro-vita". Anche lo scorso anno,un sondaggio di SavantaComRes aveva mostrato che solo il 25% della popolazione nordirlandese sosteneva l'introduzione di "zone cuscinetto" per le cliniche abortiste. Il commento più consono a quanto accaduto nei giorni scorsi con il voto del Parlamento dell’Ulster ci sembra quello della portavoce di “Right To Life UK’, Catherine Robinson, che ha detto: "Questa consultazione mostra quanto i membri dell'Assemblea dell'Irlanda del Nord siano lontani da ogni contatto con l'elettorato. Il progetto di legge è un esempio di massiccio ed ingiusto intervento dello stato, con un sostegno pubblico ridicolo" e, aggiungiamo noi, solo allo scopo di favorire l’aborto e l’industria della morte degli innocenti.

Solo due anni fa l'aborto è stato imposto alla popolazione dell'Irlanda del Nord contro la sua volontà, solo per volere del Governo di Londra. Ora potrebbe essere illegale anche solo obiettare a questo cambiamento fuori da una clinica per aborti. Arriva il tempo, come già in Spagna, che pregare in pubblico e affermare di credere nella scientifica prova della vita dal concepimento sarà vietato perché ritenuto offensivo e pericoloso. Le vandaliche aggressioni subite da Pro Vita & Famiglia di recente forse dovrebbero far temere anche gli italiani.

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