04/01/2020

FLASH - Una testimonianza agghiacciante da una clinica per aborti

Marleen Goldstein ha lavorato in un ospedale per aborti per diversi anni. Assisteva come infermiera anche agli aborti tardivi.  Finché una sera non capita una ragazza che sul certificato risultava di 15 settimane, ma in realtà era vicina alle 30 settimane (succedeva spesso, ma nessuno diceva niente). Quando ha partorito il bambino le è sembrato addirittura a termine.  Piangeva. Il dottore le disse: «Mettilo nell'altra stanza e chiudi la porta. Non entrarci più». La Glodstein ha immediatamente iniziato a chiamare gli ospedali vicino, disubbidendo al medico, ma nessuno voleva prendersene cura. Ha passato molte ore a provare. Poi il silenzio: il bambino è morto. «Fino ad oggi sento quel bambino piangere nella mia testa», dice la Goldstein.
Il giorno dopo si è licenziata. Dopo alcuni anni è rimasta  incinta e ha avuto le contrazioni a 20 settimane. I dottori volevano farla abortire dicendo che rischiava la salute e che il bambino non sarebbe stato normale. La donna si è rifiutata e il bambino, nato di neanche due chili, oggi è un giovane universitario in buona salute. 
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