21/01/2018

Vita nova: un progetto che ha cura dei disabili

Spesso, consideriamo la “diversa abilità” come qualcosa che necessariamente debba porre distanza tra noi e chi ne è portatore. L’iniziativa Vita Nova, che presentiamo di seguito si propone di esplorare quell’universo di potenzialità, racchiuso nella parola “disabile”, e la cui scoperta non deve spaventarci ma spronarci a migliorare la nostra concezione dell’importanza di queste vite.

NUOVA VITA PER I DISABILI

Quante sono le persone disabili, affette da malformazioni congenite, che hanno subito incidenti traumatici e che hanno gravi impedimenti fisici, o che sono nate con  situazioni di  handicap irreversibile nel nostro Paese? Non disponiamo al momento di dati aggiornati, ma il loro numero è davvero alto, altissimo. Nell’area euroamericana questi impedimenti sono stati  e sono oggetto di studi, di attenzione, di rimedi,  di aiuto a tutti i livelli. L’Italia, da sempre fanalino di coda quando si tratta di studiare e porre in atto delle strutture idonee per emergenze sociali, da qualche tempo si sta adeguando al riguardo. Ne sono la prova, nelle grandi città, la costruzione di marciapiedi idonei al passaggio di carrozzelle con disabili,  alcuni mezzi pubblici ( non tanti, per la verità ) attrezzati per ospitare a bordo persone non in grado di camminare, alcuni spazi, nei cinema e nei teatri, per quanti hanno difficoltà motorie. Ma tutto questo, al momento, non basta, non è sufficiente. Manca ancora, nel nostro Paese, una presa di coscienza, e quindi una politica di programmazione strutturale, a tutti i livelli, e non casuale, o a macchia di leopardo, come si è verificato sino ad ora.

Ecco quindi che, in assenza di progetti integrati da parte dello Stato, cominciano  ad emergere delle iniziative  affidate a privati, a persone competenti, in grado di svolgere  un ruolo specifico. La riprova di quanto stiamo affermando è la nascita a Castelchiodato, una frazione di Mentana, in provincia di Roma, di “Vita Nova”, un laboratorio sportivo integrato. Presso la palestra M32 Wellness Club di Castelchiodato, appunto, l’attività sportiva diviene un terreno comune e condiviso per le persone di abilità diverse. Istruttori qualificati in funzione delle richieste personali di ciascun partecipante decidono le attività proposte dal laboratorio.

Sono già molti i ragazzi che hanno accolto con grande soddisfazione la possibilità di allenarsi in questa struttura accogliente, priva di barriere architettoniche, con macchinari tecnologicamente all’avanguardia.

Arturo Mariani,  un giovane nato privo della gamba destra e ideatore di questa iniziativa, nonostante i suoi impegni con la Nazionale Italiana di Calcio Amputati, Nazionale che si sta preparando per disputare i prossimi campionati del mondo in Messico, e nonostante la promozione che sta svolgendo in tutta Italia del suo libro  “Vita Nova”, da cui prende  nome il progetto  stesso di integrazione in questa palestra, accoglie e guida di persona i nuovi arrivati in questo percorso di attività fisica.

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Una considerazione. Molto spesso la disabilità presente in una persona costituisce una etichetta, quasi un marchio difficilmente cancellabile. Nel senso  che la persona in oggetto viene subito identificata con la ridotta capacità di interazione presente e vengono trascurate o non riconosciute  le sue risorse e le progettualità possibili. Oggi questo punto di vista, o meglio questo pregiudizio  sulla disabilità sembra essere in via di cambiamento : la capacità della persona e le sue limitazioni non vengono viste come punto di arrivo, ma come punto di partenza. Viene riconosciuto in tal modo un ruolo importante all’ambiente di vita e al contesto sociale della  persona, contesto che può e deve necessariamente trasformarsi  per consentire alla persona stessa  la piena espressione di sé e delle proprie capacità. E lo sport, all’interno di questo non facile percorso, costituisce  il terreno ideale  dove questa trasformazione possa realizzarsi.

Luigi Saitta


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