11/08/2019

Utero in affitto in India: ciò che ne resta è però male

Abbiamo plaudito alla nuova legge indiana che probabilmente vieterà l’utero in affitto.

Non è stato però forse chiarito che la barbara pratica è e resta un male (morale e sociale) anche se consentita solo in casi limite, come fa la legge indiana, la quale consente solo l’utero in comodato, cioè senza alcun compenso, se la gravidanza è portata avanti da una persona della stessa famiglia,  e solo se i committenti sono una coppia di indiani, sposati da almeno 5 anni, senza figli.

Ricordiamo qui brevemente e schematicamente quella che è la nostra convinzione:

  • Laddove le leggi prevedono l’utero in comodato, di fatto prevedono anche un congruo rimborso spese per la gestante, quindi la gratuità del gesto è fortemente compromessa;
  • L’utero in affitto presuppone sempre e comunque l’ignobile pratica della fecondazione artificiale, che non solo compromette la salute delle donne e dei bambini coinvolti, ma presuppone la morte di un numero considerevole di bambini, prima in provetta, poi nei frigoriferi e infine nei tentativi di impianto. Nonostante i progressi tecnici, ancora oggi le percentuali di successo delle fecondazioni artificiali non arrivano al 20%;
  • Se la donna che partorisce il bambino è una parente della coppia committente, si creerà una oggettiva confusione di ruoli sociali all’interno della famiglia: madre-nonna, zio-padre, ecc. ecc. Questo sarà difficile da spiegare al bambino che affettivamente sarà certamente turbato (perché di  mamma ce n’è una sola!), e facilmente creerà tensioni tra gli adulti coinvolti: pensate alle piccole – grandi crisi familiari che si generano a proposito dell’educazione dei bambini quando i nonni o gli zii si intromettono nelle scelte dei genitori. Quanto più questi conflitti saranno acuiti se la nonna – per esempio – può dire di essere anche lei mamma del bambino in questione?
  • E infine, ma fondamentalmente e principalmente, i bambini sono persone, non cose. La pari dignità delle persone è indiscutibile. Perciò, in quanto persone, i bambini non solo non si comprano e non si vendono, ma neanche si regalano.

Plaudiamo sì, la legge indiana: per quel che vieta, non per ciò che permette: l’utero in affitto è un abominio sempre, senza se  e senza ma.

Francesca Romana Poleggi

 

 

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