24/02/2016

“Unioni civili subito”, chiede l’intelligencija dei VIP italiani

Il prof. Rusconi, sul suo blog, ai margini della conferenza stampa di Gandolfini del 23 febbraio u.s., analizza il testo dell’appello accorato firmato dai VIP che chiedono la rapida approvazione delle unioni civili.

Le solite firme dei soliti tanti intellettuali, pensatori, nani, cantanti, ballerine e funamboli, che potete facilmente immaginare.

Ma prima Rusconi ci ricorda che i sedicenti cattolici si trovano a doversi assumere le loro responsabilità.

Fuori dal Parlamento, Avvenire di martedì 23 febbraio titolava: “Unioni con fiducia e senza stepchild”. Rusconi si chiede se “l’Avvenire sarà pronto a digerire il testo Cirinnà modificato, a patto che non preveda espressamente le adozioni. Se così sarà, l’Avvenire avrà tradito il popolo dei Family Day e si dovrà assumere una pesante responsabilità storica per i guasti che tale testo (che, lo ribadiamo, a breve ritroverebbe grazie alla magistratura le parti espunte) provocherà nella società italiana, certificando una vera e propria rivoluzione antropologica di cui saranno vittime i nostri figli”.

Al governo, il ‘cattolico’ Renzi è favorevole da tempo alle adozioni gay. Già il 29 novembre 2013 pubblicò sul suo profilo Facebook: “Nel mio gruppo di lavoro c’è una coppia, Letizia e Teresa, che da poche settimane ha un figlio che si chiama Ernesto. Da segretario del Pd lavorerò perché Ernesto abbia gli stessi diritti dei miei figli e, dopo tanti anni di discussioni a vuoto, faremo una legge sui diritti civili”. Alla Stampa estera Renzi, l’altro giorno, ha confermato: “Continuo a pensarla come il 29 novembre”. E ha aggiunto: “Quella coppia ha avuto un’altra figlia”. 

pagliaccio_clown_unioni civiliForse bisognerebbe spiegare a Renzi come nascono i bambini: due donne – per quanto si diano da fare – non ce la fanno. E’ necessario qualche spermatozoo, preso (o comprato) da chissà chi. Quei bambini non sono “della coppia” e purtroppo non hanno gli stessi diritti dei suoi (di quelli di Renzi) perché sono stati programmati orfani di padre. E’ stato negato loro il diritto a un papà.

Ma veniamo all’appello firmato da oltre “cinquecento cosiddetti vip – stimolati dall’immenso filosofo statunitense Barack Obama (il cui profondissimo motto suona “Love is love”) – agli ‘onorevoli membri del Parlamento italiano’ per un’approvazione immediata del disegno di legge Cirinnà. Si può dubitare non solo che tutti i firmatari conoscano bene il disegno di legge Cirinnà, ma che tutti abbiano letto attentamente il testo dell’appello, che oggettivamente – con toni che evocano quelli della propaganda del Ventennio – presenta contenuti gravemente offensivi della verità storica“.

L’appello comincia così: “La legge Cirinnà rappresenta, oggi, l’occasione storica di fare un primo passo verso il riconoscimento di diritti civili e umani fondamentali”, come se i diritti fondamentali non fossero già oggi riconosciuti alle persone lgbt. E anche i diritto meno fondamentali (visite in carcere ecc. ecc.)

Prosegue l’appello: “Si sta parlando delle vite concrete di milioni d’italiani in estenuante attesa di esistere agli occhi dello Stato”.

Rusconi: “Siamo al puro delirio. Milioni di italiani? Ma quando? In estenuante attesa di esistere agli occhi dello Stato? Non sembra proprio, se siamo fruitori del mondo dei massmedia audiovisivi e della carta stampata… lì le persone lgbt dominano ovunque nell’ambito della comunicazione. Come si è dimostrato anche nell’ultimo Festival di Sant’Elton”.

L’appello: “Siamo fuori tempo massimo, come hanno indicato la Corte Costituzionale e la Corte Europea dei Diritti Umani”. 

Rusconi: “Fuori tempo massimo? Forse i firmatari non sanno che una parte consistente [la metà, NdR] degli Stati europei non ha leggi sulle unioni tra persone dello stesso sesso? Meglio ancora: si ricordano i firmatari dei risultati del voto popolare in materia in Slovenia e in Croazia, anche in Slovacchia (dove non è stato raggiunto il quorum minimo di partecipazione?). Solo l’Irlanda, un Paese molto particolare in considerazione dei gravi scandali di cui si sono resi protagonisti diversi uomini di Chiesa, ha approvato il ‘matrimonio gay’, del resto dopo una campagna intimidatoria di rara violenza contro gli oppositori. Poi: La Corte Costituzionale ha indicato che cosa? Che l’italia è fuori tempo massimo per che cosa esattamente? Non certo per il simil-matrimonio del disegno di legge Cirinnà: la stessa Corte costituzionale con la sentenza n. 170 del 2014 ha stabilito che: «il […] vincolo matrimoniale tra soggetti del medesimo sesso [è] in contrasto con l’art. 29 della Costituzione»”.

L’appello: “La legge Cirinnà è già frutto di numerosi compromessi con un Parlamento che, in nome di una presunta difesa dell’infanzia“…  

Rusconi: “Presunta difesa dell’infanzia? Ovvero: è ‘presunta difesa dell’Infanzia’ il chiedere che, come è scritto in natura, il bambino abbia un papà e una mamma?”.

“‘Questa legge […] garantisce il minimo dei diritti alle persone lgbt’: e dai con le menzogne, che se ripetute, diventano purtroppo facilmente verità: una persona lgbt gode già oggi dei diritti fondamentali concessi, appunto, a ogni persona in Italia. Un minimo oltre il quale non si può sconfinare, perché significherebbe approvare una legge di facciata o peggio lesiva, rimandando al mittente il riconoscimento di legittimità di milioni d’italiani e delle loro famiglie”: ai firmatari, preoccupati degli alti destini del popolo italiano, piace sentirsi portavoce di ‘milioni d’italiani e delle loro famiglie’: presunti milioni e presunti vessati“.

A seguire una lista dei firmatari con alcuni dei nomi più noti: una schiera formidabile (mamma mia, che paura!) di cervelli reputati illustri del politicamente, culturalmente ed economicamente corretto... Ancora più prestigiose, tra le altre, le presenze di Maria Venier e Valeria Marini, Vito Mancuso e Orietta Berti, Lapo Elkann e Carla Fracci, Alessandro Profumo e Alessia Marcuzzi, Luciana Litizzetto e Caterina Balivo, Daria Bignardi ed Emanuele Filiberto di Savoia.  Firme derivate da convinzioni rocciose e magari collaudate sull’argomento... firme – tante – derivate soprattutto dall’avidità di saltare su un treno in corsa, così da potersi godere in prima fila il sorgere della nuova alba arcobaleno”.

In sintesi: la lista dei firmatari è quanto di più significativo possa offrire oggi il ‘pensiero unico’ made in Italy. Gioiosamente ringraziano le lobbies finanziarie e libertarie internazionali. A chi la pensa diversamente non resta che sperare nel rapido concretizzarsi terreno del Magnificat: “Deposuit potentes de sede et esaltavit humiles...”.

E, intanto, tante Very Normal People rispondono con una contro-raccolta di firme (si veda qui), per dimostrare qual è il vero pensiero della gente comune.

Redazione

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