26/02/2020

“Una canzone per mio padre”: riprende il progetto didattico-formativo nelle scuole

Il grande successo del “tour” di Una canzone per mio padre nelle scuole italiane sarà replicato alla fine di quest’anno. Il film, distribuito in Italia dalla Dominus Production, che ricostruisce una storia vera di violenza familiare e successiva redenzione, è infatti un’opera di altissimo valore pedagogico che può prestarsi a un approccio multidisciplinare e a una riflessione importante sul disagio giovanile, con una particolare attenzione sulle dipendenze.

Dopo essere stato visto da oltre 30mila studenti nei mesi scorsi, Una canzone per mio padre sarà dunque nuovamente proiettato nelle scuole secondarie di primo e secondo grado nel novembre e dicembre 2020. A colloquio con Pro Vita & Famiglia, Federica Picchi, fondatrice e presidente di Dominus Production, ha spiegato i contenuti del progetto didattico.

 

Dottoressa Picchi, di cosa tratta il film Una canzone per mio padre?

«Il film è basato su una storia vera, quella di Bart Millard, che ha vissuto un’infanzia molto difficile, abbandonato dalla madre e vissuto con un padre alcolista e violento. Divenuto adulto, Bart è riuscito a superare questa fase di grande dolore nella sua vita attraverso un percorso interiore, che lo ha portato a perdonare il padre, cui ha dedicato la canzone del titolo, mettendosi in gioco e raccontando questo suo dolore. Ne è uscito un film in grado di trasmettere a milioni di persone dei sentimenti di bellezza e di perdono».

Perché Una canzone per mio padre è un’opera di grande valore pedagogico?

«Uno dei temi trattati nel film è la fragilità giovanile, ovvero il rapporto con il limite, con il successo, con il dolore. E questo è un fatto molto importante in un’epoca in cui i ragazzi sono molto fragili, abituati come sono a vivere in un mondo artificiale della felicità irreale, basata su Instagram o su beni materiali effimeri, quindi alla prima difficoltà spesso si sentono persi. Tanti insegnanti ci hanno rivelano di aver almeno tre o quattro casi di autolesionismo per classe. Questo aumento delle patologie psichiatriche nei giovani rappresenta un vero e proprio allarme e noi vogliamo occuparcene facendo prevenzione, perché parlare del significato dell’esistenza o del dolore anche in forma di intrattenimento – quindi non necessariamente con l’esperto di turno – e come momento di condivisione di una storia vera è molto efficace».

Com’è stato accolto il film da insegnanti e studenti?

«Molti insegnanti ci hanno scritto per ringraziarci. Abbiamo già fatto le prime proiezioni a novembre, ora, in questa settimana, siamo impegnati con una nuova serie di proiezioni e devo dire che, da parte dei docenti, i feedback sono stato ottimi. Qualche giorno fa ci è venuto a trovare un insegnante, suggerendoci di proporre il film alle classi che non avevano partecipato al progetto, quindi, una volta provata l’efficacia del film coi ragazzi, nei giorni successivi alla proiezione, molti ci hanno chiesto di rifarlo. Anche gli studenti hanno apprezzato moltissimo. Tutte le volte che abbiamo presentato il film, in tutte le città italiane e in qualsiasi tipo di istituto scolastico, molti ragazzi sono venuti a ringraziarmi, alcuni abbracciandomi emozionati. Una canzone per mio padre genera emozioni anche negli studenti apparentemente più duri. In realtà hanno tutti delle sofferenze e delle fragilità molto profonde e questo film aiuta molto a riflettere. Da parte loro, gli insegnanti rimangono molto stupiti dall’effetto che il film ha sui ragazzi».

In che modalità si svolgeranno le prossime proiezioni de Una canzone per mio padre nelle scuole?

«Dominus Production dà la possibilità per tutte le scuole di iscriversi e aderire al progetto Cinema e formazione, che prevede la proiezione de Una canzone per mio padre. Nel sito del film abbiamo una sezione per le scuole, dove si può scaricare la lettera di presentazione del film, assieme alla scheda di ricadute didattiche del film su tutte le materie delle scuole medio-superiori: matematica, letteratura, storia, filosofia, musica, fisica. Abbiamo interessanti interventi di esperti, tra cui un tossicologo che parla di come aiutare i ragazzi nelle fragilità che li fanno cadere nelle dipendenze. Abbiamo anche il parere di uno psicologo e psichiatra dell’adolescenza, che presenta l’importanza del film come risposta a queste tre fragilità giovanili: non stimarsi abbastanza; sentirsi frustrati per un successo non immediato; perdere la caratteristica propria del giovane che è quella di voler migliorare un po’ il mondo, quindi sentirsi sopraffatti da una realtà che non possono cambiare. Questi sono i punti che andiamo a trattare nel film, il cui argomento chiave è proprio l’importanza della figura paterna. Il messaggio è quello di ristabilire un contatto con questa figura genitoriale che comunque ci ha permesso di esistere ma anche di essere un punto di riferimento per gli altri un domani. Questo film ha quindi molte chiavi di lettura per i giovani».

 

Per info: http://www.unacanzonepermiopadre.it/

 

di Luca Marcolivio

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