22/06/2023

UK. Scoppia scandalo sui contenuti estremi dei programmi di educazione sessuale

La protesta di una madre ha fatto scoppiare un vero e proprio scandalo riguardo ai corsi di educazione sessuale e ai contenuti a dir poco scioccanti che vengono proposti nelle scuole del Regno Unito, che vanno dalla masturbazione e il sesso anale fino alla teoria gender.  

Clare Page, una madre di 47 anni, ha tentato invano di conoscere i contenuti di educazione sessuale insegnati alla figlia in una scuola secondaria della capitale, il College Hatcham, dopo che la figlia quindicenne è tornata un giorno a casa spiegando di aver imparato che «l’eteronormatività è una brutta cosa» e che nei rapporti con ragazzi e ragazze bisogna essere «sex positive».

Page si è allarmata dopo che la charity alla quale è stata appaltata l’educazione sessuale, “School of Sexuality Education”, che realizza corsi in oltre 300 scuole in tutto il paese, si è rifiutata di mostrare il materiale didattico, al pari della scuola.

Page ha quindi raccolto con una campagna di crowdfunding 14 mila sterline per fare causa, ma ha perso la sua battaglia: a metà giugno un giudice ha sentenziato che una madre non ha il diritto di conoscere che cosa viene insegnato a scuola ai suoi figli. Nonostante questo il caso ha fatto talmente scalpore che il premier Rishi Sunak ha ordinato una revisione urgente dei corsi Rse. Il rapporto sarà pubblicato il prossimo autunno.

Nel frattempo i giornali britannici hanno indagato autonomamente il contenuto dei corsi di educazione sessuale, rivelando dettagli a dir poco disturbanti. Secondo il Daily Mail, una delle lezioni suggerite dalla Sex Education Forum (Sef), una delle charity più importanti nel settore dell’educazione sessuale, prevede di parlare della “masturbazione” ai bambini di nove anni, invitandoli a compiere atti di auto-erotismo.

Uno dei libri più scaricati della charity Brook, intitolato “Vagina Matters” normalizza il sesso «prima della prima mestruazione» e ai giovani tra i 12 e i 14 anni consiglia anche di provare «la penetrazione della vagina o dell’ano con un pene o un sex toy e l’utilizzo della bocca e della lingua per stimolare i genitali del partner». Anche secondo un’inchiesta del Telegraph, a molti bambini di 12 anni viene chiesto a scuola dagli insegnanti che cosa pensano del sesso orale e anale, mentre ai ragazzini di 13 anni è insegnato che «ci sono 100 generi».

Fonte: Tempi

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