29/09/2014

Trentino – Legge sull’omofobia – Baratter (PATT): lavori protetti per i trans

Ce la faranno i nostri eroi a farla finita? Parliamo dell’ormai arcinota discussione del ddl omofobia in Trentino: dopo 5 giorni di discussione no stop, il Consiglio Provinciale di Trento è arrivato solamente a sbrigare qualche formalità ed a bocciare gli ordini del giorno dell’opposizione. Ma ora vi sono 1500 emendamenti da discutere e, se le condizioni non cambiano, potrebbe arrivare primavera prima di averli snocciolati tutti.

Oggi, lunedì 29 settembre, riparte la discussione dopo 6 giorni di sospensione dovuti principalmente alla convocazione del Consiglio Regionale (in Trentino Alto Adige i componenti dei rispettivi Consigli Provinciali formano anche quello regionale) e l’ordine dei lavori prevede altri 4 giorni completamente dedicati al ddl omofobia , dalle 10 del mattino a mezzanotte.

Lorenzo Baratter_omofobia_transL’opposizione avrà modo -dopo il blitz della scorsa settimana- di mostrare ulteriormente i muscoli mentre ben più complessa si fa la posizione della maggioranza di governo di centrosinistra autonomista.

Occhi puntati soprattutto sul PATT, partito autonomista di matrice cattolica, che si trova a dover sostenere un ddl omofobia decisamente lontano dai valori statutari e dal sentire della base.

E’ assurdo che il capogruppo del PATT, Lorenzo Baratter, difende strenuamente uno dei concetti più controversi fino ad ora emersi: l’istituzione di percorsi lavorativi protetti per i transessuali.

Intervistato dal quotidiano Trentino in merito alla discussione sull’ omofobia , Baratter ha avuto modo di rimarcare la sua totale adesione al progetto:

“Sul lavoro abbiamo cercato di risolvere il problema di alcune categorie di persone che rischiavano di essere marginalizzate per la propria identità sessuale. C’era però la possibilità che qualcuno mentisse per godere di percorsi lavorativi privilegiati, né più né meno di come si usava mentire alla visita di leva: alcuni si dichiaravano omosessuali per evitare la naja. Avendo limitato la casistica a due sole categorie, accertabili senza possibilità di mistificazioni, riteniamo di aver circoscritto la fattispecie a un numero molto limitato di persone che in effetti possono patire emarginazione. Credo si tratti di una legittima e accettabile forma di sostegno.”

Quindi fosse per lui, i transessuali dovrebbero ricevere un trattamento preferenziale in quanto soggetti deboli a rischio prostituzione.

 

Vedremo se Lorenzo Baratter riuscirà a portare a casa questo che sarebbe il primo risultato della sua carriera politica oppure le sue ambizioni si infrangeranno contro il muro composto da più di 1500 emendamenti.

Alle 10 di oggi si va in scena!

Redazione

 

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