19/05/2017

Sally, l’omofobia, la Gaystapo e la gente

In America, in Massachusetts,  Sally Naumann, è finita nel mirino della Gaystapo. Però, da sola, ha resistito al colpo, finché ...

La storia va detta dall’inizio, con ordine.

Una vecchina sfida la Gaystapo

sally_GaystapoSally Naumann, 85 anni, è una signora molto arzilla, residente a Carlisle. Da sempre devota fedele della Chiesa Unitaria (Protestante), da un quarto di secolo frequentava la sua parrocchia, anche con incarichi “istituzionali”. Nel 2005, si trovò a un convegno presso  la Brookline High School, in cui i soliti gruppi LGBTQIA(...) distribuivano ai ragazzi (anche minorenni) il solito materiale che – col pretesto di combattere l’AIDS e le malattie sessualmente trasmissibili – offre un ampio spettro dei possibili rapporti carnali e giochini collegati, rivelandosi con disegni e descrizioni sostanzialmente una guida pornografica alle perversioni (ma col preservativo, pare che tutto si possa fare!) e con un elenco di bar e club in cui andare a “divertirsi” e a rimorchiare.

La cosa indignò non poco la nostra Sally. La quale si sentiva particolarmente coinvolta perché lei stessa aveva conosciuto delle persone omosessuali morte di AIDS. La cosa finì anche sui giornali.

Da allora Sally ha sempre sollevato pubblicamente le sue preoccupazioni per la salute dei giovani, nelle circostanze in cui la propaganda omosessualista promuoveva quello stile di vita evidentemente molto pericoloso.

La reazione della Gaystapo che comanda il massacro

Questo ha scatenato le ire della Gaystapo che finalmente è scesa in campo con tutta la sua forza intimidatoria.

Un libro che Sally ha fatto circolare tra i suoi concittadini grazie all'associazione Mass Resistance
Un libro che Sally ha fatto circolare tra i suoi concittadini grazie all’associazione Mass Resistance

Quando, recentemente, Sally ha visto la bandiera arcobaleno del gaypride sventolare fuori della sua parrocchia, ha preso la parola durante una funzione domenicale  e ha esposto in pubblico, ancora una volta, le sue  preoccupazioni. Soprattutto perché era una chiesa a prestarsi a tale propaganda. In risposta si è sentita accusata di essere “poco accogliente” ed è stata “democraticamente” cacciata dalla chiesa: se fosse tornata – le hanno detto – avrebbero chiamato la polizia!

Questo fatto, più una lettera al direttore del giornale locale, ha scatenato una guerra senza precedenti: la Gaystapo e una città intera, contro una ottantacinquenne.

Il giornale ha pubblicato decine di lettere che accusavano Sally di  omofobia e la infangavano nei modi più diversi.  I soliti slogan rabbiosi e isterici, da Giano Bifronte: in nome dell’inclusione e della tolleranza, le idee di Sally andavano bandite, la stessa Sally andava rinchiusa, ecc. ecc.

Insomma la Gaystapo ha scatenato una vera e propria campagna mediatica contro una persona che cercava di parlare per il bene dei giovani della sua città.

I media locali sparavano che la comunità deve essere protetta da persone come Sally e dalle sue posizioni “ripugnanti”...

Persino la TV  ha bussato senza preavviso alla porta di casa di Sally. La troupe televisiva ha montato il servizio in mezzo alle interviste preparate degli esponenti dell’ideologia LGBT: un ulteriore massacro mediatico.

La vecchina resiste alla Gaystapo, la gente si rivela dalla sua parte

L’anziana signora, però non si è mai fatta intimidire e non ha mai ceduto un passo.

La gente intorno a lei inizialmente è stata annichilita: tutti sembrava le avessero girato le spalle e tolto il saluto, come i suoi parrocchiani.

Dopo che tanti hanno esposto le bandire arcobaleno (contro Sally), in città hanno cominciato a d apparire molti, adesivi come questo...
Dopo che tanti hanno esposto le bandire arcobaleno (contro Sally), in città sono cominciati ad apparire molti adesivi come questo...

Ma, a poco a poco, il coraggio di Sally è stato ripagato.

Un giorno, uscita dall’ufficio postale, ha trovato un mazzetto di fiori anonimi incastrati nella portiera della sua macchina.  Poi, sono cominciate ad arrivarle lettere di solidarietà.

Insomma, ora c’è un sacco di gente che la incoraggia e la supporta, ma molti ancora non hanno la forza di esporsi in pubblico: hanno paura della... Gaystapo.

Il movimento LGBT sa che non può convincere attraverso il ragionamento logico e la analisi della realtà oggettiva. L’ideologia si può imporre solo con l’intimidazione, la ingiusta discriminazione e l’emarginazione sociale di chi vi si oppone.  Per questo scende in campo la “Gaystapo”: tutti devono sentirsi all’angolo, impediti di parlare e anche di pensare.

Sally Naumann, 85 anni, si è rifiutata di inchinarsi alla dittatura del pensiero unico e da sola ha sfidato i colpi della Gaystapo: da sola, incredibilmente, ha resistito all’urto e ha risvegliato le coscienze di molti suoi concittadini.

Da sola, ma con la forza della verità.

Redazione

Fonte: Mass Resistance


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