14/11/2015

Obiezione di coscienza - Un’ostetrica obbligata a uccidere

Ellinor Grimmark è un’ostetrica svedese, di cui abbiamo già parlato a suo tempo, che è stata ingiustamente discriminata e licenziata per aver sollevato obiezione di coscienza ed essersi rifiutata di assistere agli aborti.

E’ stata licenziata nonostante fosse un momento in cui le ostetriche erano sotto organico, e nonostante che lei si fosse dichiarata disposta a fare doppi turni in qualsiasi altro impiego. Un ospedale che le aveva offerto un posto ha ritirato la proposta quando il suo caso ha cominciato ad avere una certa risonanza mediatica.

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Gli operatori sanitari col giuramento d’Ippocrate promettono di difendere la vita, in ogni circostanza

La Grimmark ha più volte dichiarato nelle interviste che la sua professione è fatta per la vita e per salvare la vita a tutti i costi. Qualcuno deve prendere le parti dei bambini, qualcuno deve lottare per il loro diritto alla vita.

L’ultima notizia che ci arriva da LifeSiteNews, purtroppo, è che un tribunale svedese ha stabilito che Grimmark non ha altra scelta che partecipare alla pratica degli aborti.

Al momento la Grimmark ha trovato lavoro in Norvegia dove il diritto all’obiezione di coscienza è garantito.

L’obiezione di coscienza non è una questione di semplici opinioni o di preferenze. E’ qualcosa di più profondo. E’ una questione di vita o di morte. Ed è una questione che non viene posta in discussione quando si tratta di garantire la coscienza di chi rifiuta le armi e il servizio militare, o di chi si rifiuta di lavorare con le cavie nei laboratori.

Redazione

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