04/07/2016

Obiezione di coscienza alle unioni civili: il coraggio della verità

Più di 100 sindaci hanno dichiarato espressamente che intendono sollevare obiezione di coscienza alla celebrazione delle unioni civili.

Persone coerenti che hanno il coraggio di non scendere a compromessi con il diktat del pensiero unico dominante e che pongono la legge e la ragione naturale  al di sopra della follia che si incarna in leggi umane come quella sulle unioni civili: folli in quanto completamente sconnesse dalla realtà.

La famiglia e il matrimonio, infatti, presuppongono intrinsecamente la differenza di sesso tra i due coniugi. La legge può sancire quel che vuole delle varie forme di convivenza, ma senza tale presupposto, in verità, non si tratterà mai nella sostanza di “famiglia”, né l’unione sarà mai davvero un “matrimonio”.

A tal proposito segnaliamo volentieri l’iniziativa del Gruppo Consiliare della Lega di un ridente paese in provincia di Brescia, Zone.

Zone si trova su un bellissimo altopiano che guarda il lago di Iseo, a circa 700 metri di altitudine ai piedi del Monte Guglielmo. Il paese è famoso per le piramidi di erosione, meta di visitatori che arrivano da ogni parte del mondo, ma anche per le bellissime chiese come San Giorgio e San Cassiano. E’ un paese piccolo, ma simbolo di tanti e tanti paesi italiani dove la gente, il popolo, le persone comuni dimostrano che  la ragione e il buon senso non sono del tutto sopiti. Anzi.

I tre Consiglieri della Lega  di Zone ci ha inoltrato la mozione che hanno presentato al Sindaco e agli altri Consiglieri, invitandoli a sollevare – appunto – obiezione di coscienza alle unioni civili.

Il Consigliere Carlo Favore è fiducioso che la mozione possa essere accettata, proprio perché è convinto che la maggioranza al governo del Comune non potrà ignorare le istanze dei tanti cittadini che – a prescindere dal colore politico – sono assolutamente contrari – per il buon senso – alle unioni civili.

Chissà. Magari l’esempio di Zone sarà seguito da altri Comuni, da altri Consiglieri che sanno riconoscere la verità e hanno il coraggio di lottare affinché di riconosca che “in estate le foglie sono verdi”...

Allora i Sindaci più titubanti potrebbero darsi quel coraggio che serve per sollevare anche loro obiezione di coscienza alle unioni civili: il coraggio della verità.

Redazione

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